“Chiudiamo l’anno scolastico salutando dal vivo i bambini delle classi apicali e senza dare voti alla scuola del primo ciclo. E poi per la ripartenza si utilizzino biblioteche, aule magne, spazi aperti in parchi, giardini, campi sportivi prevedendo anche la messa in opera di tensostrutture”. Ad avanzare queste proposte alla ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina sono dieci associazioni rappresentative del mondo della scuola che hanno steso un lungo documento con misure urgenti per la conclusione di quest’anno scolastico e la riapertura del prossimo. A firmare le proposte sono il “Movimento di cooperazione educativa”, il “Coordinamento genitori democratici: Legambiente Scuola e Formazione”, “Reggio Children”, il “Gruppo nazione nidi infanzia”, la “Federazione italiana dei Cemea”, il “Centro servizi per il volontariato del Lazio”, la “Federazione focus – Casa dei diritti sociali”, “Acque correnti rete nazionale” e la onlus “Across”. Per tutti, l’idea della formula mista, formulata dall’inquilina di viale Trastevere, è da bocciare.
L’idea delle dieci realtà firmatarie è chiara: “Se si rendessero necessarie misure di distanziamento a settembre, vanno esplorate tutte le possibilità per garantire la dimensione pubblica e sociale della scuola fin dal nido, utilizzando tutte le strutture scolastiche disponibili nei territori in cui il calo demografico ha liberato aule e plessi; biblioteche, aule magne e altri luoghi di socialità”. Nel documento si parla anche dell’estensione del “tempo scuola” lungo tutta la giornata, cosı̀ come l’uso delle strutture scolastiche come di sedi di partecipazione e progettualità sociale attraverso accordi di collaborazione coordinati dalle istituzioni scolastiche.
Per il Movimento di cooperazione educativa e gli altri soggetti, bisogna riprogettare il mese di settembre: “La scuola non può pensare di rispondere attraverso una pedagogia del recupero ‘disciplinare’. Occorre dare l’effettiva possibilità di riallineare gli apprendimenti per tutti con attività individualizzate, lavori per piccoli gruppi, in modo da promuovere il raggiungimento di obiettivi comuni attraverso percorsi differenziati per tutti”.
Inoltre per i firmatari è importante pensare anche a come finirà quest’anno scolastico. Il pensiero va ai ragazzi di quinta elementare e di terza media che escono dal percorso senza vedere più i loro compagni e i loro insegnanti: “È importante che, in relazione ai protocolli sanitari, si progettino situazioni di saluto, consegna di materiali che portino a sintesi il percorso del gruppo, momenti di transizione a giugno o nel corso dell’estate o a settembre”.
Infine le associazioni danno un “suggerimento” in tema di valutazione: “Le proposte delle scuole agli studenti con la didattica a distanza non arrivano a tutti allo stesso modo, richiedono spesso la forte presenza e competenza dei genitori; difficoltà che si aggiungono a quelle a cui vanno incontro i più piccoli, i più disorientati, i bambini e ragazzi con disabilità. Proponiamo per il primo ciclo di non utilizzare i voti numerici per la valutazione conclusiva dell’anno scolastico, prevedendo una valutazione espressa con una breve descrizione delle attività svolte e delle competenze acquisite per ciascuna area disciplinare o gruppi di discipline”.