Cinema

David di Donatello 2020, la lettera di Mattarella: “Il cinema è l’arte del sogno, necessaria per la ricostruzione. Voi fra più penalizzati da virus”

Il presidente della Repubblica scrive a Piera Detassis, presidente dell’Accademia del cinema Premi David di Donatello. Il messaggio letto su Rai1 da Carlo Conti all'inizio della cerimonia: "Dopo la drammatica epidemia sarà necessario recuperare ispirazioni e, quindi, tornare a sognare e a far sognare. Augurio che la imminente e complessa fase di rinascita economica sia accompagnata da una nuova esplosione di creatività, di cultura, di arte e di bellezza"

di F. Q.

“Il cinema – come tanti grandi maestri italiani ci hanno insegnato – è l’arte del sogno. Per ricostruire il nostro Paese dopo la drammatica epidemia sarà necessario recuperare ispirazioni e, quindi, tornare a sognare e a far sognare”. È un passaggio della lettera che il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha inviato a Piera Detassis, presidente dell’Accademia del cinema Premi David di Donatello. Il messaggio è stato letto su Rai1 da Carlo Conti all’inizio della cerimonia di premiazione della 58a edizione dei Premi David di Donatello.

“Gentilissima Presidente Detassis, con mio grande rammarico, quest’anno, per le ben note ragioni di sicurezza sanitaria, non è stato possibile organizzare al Quirinale la cerimonia di presentazione delle candidature ai David di Donatello”, è l’inizio della lettera di Mattarella. “Desidero egualmente – prosegue il presidente della Repubblica -far pervenire a tutti i candidati e ai vincitori degli ambiti premi cinematografici i miei complimenti e i miei auguri più sentiti”. “Un saluto e un augurio particolarmente affettuoso a Franca Valeri: un premio alla carriera che esprime anche la riconoscenza degli italiani”, continua la lettera.

Mattarella nel suo messaggio evidenzia che “il mondo del cinema sta subendo, in misura particolarmente pesante, le conseguenze della terribile epidemia che si è abbattuta improvvisamente sulla nostra esistenza, sconvolgendone usi, abitudini, progetti e realizzazioni”. E, scrive ancora il capo dello Stato “a ben vedere, tutte le professioni, le arti e i mestieri che si nutrono e vivono di vicinanza, di prossimità, di contatto diretto tra le persone e con il pubblico sono oggi quelli più penalizzati dall’emergenza”.

“Il cinema – come tanti grandi maestri italiani ci hanno insegnato – è l’arte del sogno”, sottolinea il presidente della Repubblica. “Un sogno che si realizza ogni volta, concretamente, con la collaborazione di tutta una filiera di professionalità – attori, registi, tecnici, sceneggiatori, pittori, scenografi, costumisti, musicisti e tanti altri – e che genera, a livello industriale, un notevole e importante indotto“. Secondo Mattarella, “per ricostruire il nostro Paese dopo la drammatica epidemia sarà necessario recuperare ispirazioni e, quindi, tornare a sognare e a far sognare”. “E questo è il compito precipuo dell’arte, della creatività e degli artisti”, scrive il presidente della Repubblica. “Un compito alto – prosegue la lettera – che la nostra Costituzione disegna all’art. 9, che affida alla Repubblica il compito di promuovere lo sviluppo della cultura e di tutelare il nostro patrimonio storico e artistico“.

“Oltre a rinnovare le congratulazioni e gli auguri per i vincitori di questa edizione così particolare dei David di Donatello, vorrei, alla luce di quanto ho appena scritto, esprimere sentimenti di vicinanza e di solidarietà per tutti i lavoratori dello spettacolo – cinema, teatro, musica, lirica, danza – e alle loro famiglie che, in questo periodo, stanno compiendo sacrifici e affrontando pesanti difficoltà. Sottolineando, al contempo, la richiesta alle istituzioni di operare per salvaguardare, concretamente, lavoro e patrimonio artistico. L’augurio – o, se vogliamo, il “sogno” – che vi affido – conclude Mattarella – con queste righe è che la imminente e complessa fase di rinascita economica – così come accadde dopo la guerra, con i capolavori del neorealismo – sia accompagnata da una nuova esplosione di creatività, di cultura, di arte e di bellezza. Ne avvertiamo davvero il bisogno. Auguri e grazie per la vostra opera!”.

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