L’unico requisito per accedere alla nuova linea di credito del Mes sarà l’impegno a usarla per le spese sanitarie dovute al coronavirus. I prestiti concessi avranno una durata media massima di 10 anni. È la base dell’accordo raggiunto dai ministri delle Finanze dell’Eurogruppo sulla linea di credito pandemica del Meccanismo europeo di stabilità. Come annunciato, il vertice – durato circa tre ore – è riuscito a finalizzare l’intesa e mettere a punto uno degli strumenti destinati ad aiutare i Paesi dell’Eurozona per affrontare la pandemia di Covid-19. La nuova linea di credito sarà operativa dal primo giugno, potrà essere usata per le spese fino al 2% del Pil (per l’Italia sono circa 36 miliardi) e vale in tutto 240 miliardi di euro. Ha “un solo requisito di condizionalità” legato alle spese sanitarie dirette e indirette e “la sorveglianza si concentrerà solo sull’uso coerente dei fondi”, ha sintetizzato il commissario Ue all’Economia, Paolo Gentiloni.
Il Mes che esce dall’intesa all’Eurogruppo, però, continua a dividere il governo, tra il pressing di Pd e Iv per attivare il fondo e, dall’altra parte, un M5s che parla di “uno strumento inadeguato sia per la quantità di risorse che può mettere in campo, sia perché continua a essere insidioso nelle potenziali condizionalità future”. Opposta la posizione dei renziani, ma ancora anche il Pd esce allo scoperto: “Il Mes senza condizionalità – dice il segretario Nicola Zingaretti – è una grande opportunità per l’Italia”. Il premier Giuseppe Conte per ora confermo la linea: prima di tutto serve il sì al Recovery Fund, che potrebbe ammorbidire anche i 5 Stelle, come confermano le parole di Luigi Di Maio. “Le tre misure Sure, Bei, Mes sono insufficienti, ammontando ad una frazione di quanto altre grandi economie, come quella Usa, stanno spendendo per sostenere le loro imprese e le loro famiglie”, è il commento di Conte durante il suo intervento a The State of Union. Il presidente del Consiglio rilancia quindi il Recovery Fund: “Il prestito effettivo sui mercati (distinto dalle risorse totali che esso mobilita) deve essere di notevole dimensione, almeno 1 trilione di euro, per portare la dotazione totale della risposta europea in linea con le necessità finanziarie complessive dell’Ue”.
Gli Stati membri dell’area euro che richiedono il sostegno al Mes, si legge nella nota pubblicata da Bruxelles, “si impegnano a utilizzare questa linea di credito per sostenere il finanziamento interno all’assistenza sanitaria diretta e indiretta e i costi relativi alla cura e alla prevenzione legati alla crisi di Covid-19“. Dovranno inoltre preparare un ‘piano individuale di risposta pandemica’ sulla base di un modello unico. Un Pandemic Response Plan che sostituirà quindi il temuto memorandum che solitamente i Paesi devono firmare con il Mes. “I fondi garantiti dalla nuova linea di credito del Mes potranno essere richiesti dagli Stati membri fino a dicembre 2022, ma saranno possibili ulteriori proroghe qualora l’impatto dell’emergenza lo rendesse necessario”, ha spiegato il presidente dell’Eurogruppo, Mario Centeno, in una conferenza stampa al termine della riunione dei ministri.
Centeno: “Nessuno stigma e nessuna Troika per sorveglianza”
È “importante” sottolineare che “intorno a questo strumento non c’è alcuno stigma” e “non c’è nessun tipo di Troika per la sorveglianza dopo l’accesso”, ha voluto poi sottolineare Centeno. “Accogliamo con favore l’intenzione della Commissione di applicare un quadro di monitoraggio semplificato, limitato agli impegni dettagliati nel piano di risposta pandemica, come indicato nella lettera di Dombrovskis e Gentiloni”, si legge infatti nella nota dell’Eurogruppo, che specifica come “la sorveglianza e il monitoraggio dovranno essere commisurati alla natura dello shock simmetrico causato dal Covid-19″.
Le condizioni finanziarie del prestito: “Tasso marginale, quasi zero”
I prestiti avranno quindi in media una durata di 10 anni, inferiore a quella richiesta dall’Italia. Il tasso d’interesse, dice il direttore del Mes, Klaus Regling, è “marginale, circa zero” Nel comunicato dell’Eurogruppo sono elencate le condizioni finanziarie: ci sarà “un tasso di base” e “una commissione di impegno, che rifletta il livello del costo del finanziamento del Mes”, nonché “le commissioni per coprire i costi operativi e un margine adeguato”. Il margine addebitato sarà di 10 punti base all’anno (o,1%), la commissione di servizio iniziale sarà di 25 punti base (0,25%), oltre ad altri 0,5 punti base di costo annuo (0,005%).
Di Maio: “Lavoriamo a Recovery”. Zingaretti: “Mes è opportunità”
“Il Mes? Come ha detto Conte, dobbiamo leggere i regolamenti. Si parla di circa 30 miliardi del Mes per l’Italia, ma noi stiamo lavorando su un accordo per il Recovery Fund che vale tra i 1.500 e 2.000 miliardi. Quindi, se ci sarà un poderoso Recovery Fund, non ci sarà bisogno di nessun altro strumento“, afferma il ministro degli Esteri Luigi Di Maio durante la registrazione di ‘Accordi e Disaccordi‘, in onda stasera sul Nove alle 22.45. “Tutta la maggioranza è d’accordo per raggiungere il migliore accordo possibile” in Europa, “cioè ambire a creare il Recovery Fund e a farlo subito, prima dell’estate“, aggiunge Di Maio. L’Eurogruppo ha discusso anche del nuovo fondo per la ripresa, ma il dibattito è destinato a non avere un orizzonte breve. I ministri “hanno incaricato la Commissione di analizzare le esigenze esatte e di presentare urgentemente una proposta commisurata alla sfida”, si legge nelle conclusioni. E nella maggioranza ci sono opinioni opposte: “Sarà possibile utilizzare il Mes senza condizionalità per gli investimenti in sanità. Una grande opportunità per l’Italia: 37 miliardi di euro per ospedali, assunzione di medici infermieri, personale, investimenti per nuovi farmaci e cure. Costruiamo un grande piano con le Regioni per la rinascita italiana e per migliorare la vita delle persone”, scrive su Fb il segretario del Pd Nicola Zingaretti. Opinione condivisa anche da Italia Viva: “Adesso le cose sono cambiate e l’Italia ha bisogno di quei 37 miliardi. Subito”, scrive su Twitter Marco Di Maio. “Annunciare che l’Italia userà il Mes è una fuga in avanti che non condividiamo. Anche altri paesi, ad esempio hanno dichiarato che non accederanno al Mes”, sottolinea il M5s. “Approfondiremo ovviamente nei dettagli la proposta emersa dall’Eurogruppo, che, lo ricordiamo, andrà ora sottoposta al vaglio del prossimo vertice dei capi di stato o di governo degli Stati membri dell’eurozona. Sarà solo in quella sede che verranno assunte le decisioni definitive“, conclude il M5s.
Recovery Fund/1 – Timmermans: “Anche sovvenzioni a fondo perduto”
Il Recovery Fund dovrà “trovare il giusto equilibrio tra sovvenzioni a fondo perduto e prestiti“, ha detto il vicepresidente della Commissione europea Frans Timmermans parlando in teleconferenza con i deputati della Commissione industria dell’Europarlamento. Parole “molto apprezzate” dall’europarlamentare Cinquestelle Ignazio Corrao che sottolinea come Timmermans abbia “garantito che il Recovery fund prevederà sovvenzioni a fondo perduto per gli Stati membri più in difficoltà. Alle parole però devono seguire i fatti“. Per questo, aggiunge Corrao, “ora la Commissione europea deve fare in fretta e presentare proposte concrete che prevedano grandi investimenti nei settori del green deal, digitalizzazione e Pmi”.
Recovery Fund/1 – La proposta francese che punta sui trasferimenti
Per la Francia il Recovery Fund dovrebbe iniettare nel bilancio Ue dai 150 ai 300 miliardi di euro all’anno fino al 2023 (quindi per tre anni, fino a un totale di 900 miliardi, non lontano dai mille miliardi indicati finora), fornendo agli Stati membri trasferimenti per contrastare la crisi economica provocata dalla Covid-19. Per Parigi, che non è sola in questo (già la Spagna aveva fatto circolare un non-paper che spingeva per avere trasferimenti, finanziati emettendo bond perpetui), la risposta dovrebbe focalizzarsi quindi su sovvenzioni a fondo perduto, alle quali si aggiungerebbero prestiti “a lunghissima scadenza e bassi tassi di interesse”, secondo il documento visto dalla Dpa, che indica il 2060 come scadenza. Alcuni Paesi, come l’Olanda, si oppongono ai trasferimenti.
Dombrovskis: “Finita la crisi, tornerà il Patto di Stabilità”
Dombrovskis, in un’intervista alla Stampa, ha ricordato che il Mes fa parte delle misure che “daranno sostegno agli Stati nelle prossime settimane e mesi”, insieme al “Sure, per i programmi a sostegno della disoccupazione” e ai “200 miliardi del fondo della Bei per sostenere le piccole e medie imprese“. Sul Recovery Fund, “stiamo guardando alla possibilità di introdurre soluzioni ponte, ma al tempo stesso vale la pena considerare che alcuni strumenti economici non sono ancora entrati in vigore”, ha dichiarato Dombrovskis. Che ha sottolineato anche come quando terminerà la pandemia le regole del Patto di Stabilità, ora sospese, torneranno in vigore, “perché sono già provviste della necessaria flessibilità che consentirà di adattarle alle differenti situazioni economiche in cui si trovano gli Stati membri”.