Il Traditore di Marco Bellocchio trionfa ai David di Donatello 2020. Miglior film, regia, sceneggiatura, attore protagonista (Pierfrancesco Favino) e non protagonista (Luigi Lo Cascio), montaggio (Francesca Calvelli), sono il bottino prezioso del 26esimo film diretto dell’ottantenne regista di Bobbio. Il pentito di mafia Buscetta raccontato da Bellocchio mette in fila il Pinocchio di Matteo Garrone, che arriva a 5 statuette (scenografia, costumi, acconciature, trucco, effetti visivi) ma perde le grandi sfide nelle categorie più prestigiose (Benigni, per dirne una, che cede il posto al monumentale Lo Cascio). Il primo re di Matteo Rovere, rivelazione dell’ultima annata cinematografica, che si ferma a 3 (e meritava qualcosina in più); e il sottovalutatissimo Martin Eden a 1 (assegnato il premio alla sceneggiatura non originale abbiamo capito subito la brutta aria che tirava per il caro Pietro Marcello). Tutto il resto, tra cui il David alla miglior attrice per Jasmine Trinca per La dea fortuna (con tutto quello che ha fatto Jasmine in carriera…), sono stelle e stelline che cadono dal cielo plumbeo di una serata televisiva spompata e a tratti imbarazzante.
Serata monca per via del virus sia di pubblico che di presenze fisiche delle star italiane, con fuori, per strada, decine e decine di sale cinematografiche che accendevano le luci delle proprie insegne per una simbolica e malinconica riapertura di una sera in attesa di una non si sa più se remota o prossima riapertura. Tolto il vis a vis tra palco e platea, ecco lo streaming da casa di attori e registi. Già, perché sceneggiatori, direttori della fotografia, montatori, e tutte le sacrosante maestranze del cinema, che tanto vengono (giustamente) osannate in retorici video per chiedere al governo aiuti e sostegni economici in tempi di cinema sospeso, qui passano in secondo, terzo piano. A parte il mancato collegamento nemmeno per i vincitori (non costava davvero nulla, dai), ci sono alcune nomination che vengono lette da Conti con la fretta di un qualche noioso modulo del catasto e non meritano nemmeno qualche immagine di supporto. E dire che parliamo di cinema, ma tant’è. La mesta e silenziosa rumba David 2020 la apre Valeria Golino che vince il David come miglior attrice protagonista per 5 è il numero perfetto di IgorT (ruoli femminili di peso nel 2020 cercasi).
Poi è il turno del monumentale Daniele Ciprì, miglior fotografia per Il primo re (inciso: quarta candidatura, secondo David). Infine ecco che inizia la messe dei premi per Il traditore. Il primo è quello per lo script che si aggiudica un quartetto anomalo e sinceramente irripetibile: Marco Bellocchio, Ludovica Rampoldi, Valia Santella e Francesco Piccolo. A seguire toccherà ad un felicissimo Luigi Lo Cascio che fa invadere l’inquadratura casalinga dall’arrivo in campo dei figli: “L’ho vinto, un David, venti anni fa per I Cento passi, ma ero un incosciente. Dedico questo David allo scomparso Luigi Maria Burruano, che era poi mio zio”. Agli spettatori, speriamo non in mondovisione, l’ingrato compito di digerire il David al miglior musicista per la bravissima Orchestra di piazza Vittorio (il film è Il flauto magico di Piazza Vittorio), quando in nomination c’era nientemeno che Thom Yorke per l’insieme intrigante del soundtrack di Suspiria di Luca Guadagnino. Pietro Marcello e Maurizio Braucci centrano il David alla sceneggiatura non originale e Pietro in collegamento casalingo mostra il più bello sfondo della serata, con uno spigolo di credenza che sembra davvero provenire dal set di Martin Eden, con tanto di matrioska girata con viso verso il muro.
Il costumista Massimo Cantini Parrini vince il David per il suo lavoro in Pinocchio e fa 4 su 5 nomination (un record, forse). Ma è il duello rusticano tra Toni Servillo, Alessandro Borghi, Luca Marinelli, Francesco di Leva e Pierfrancesco Favino a creare una minima suspense nell’impalpabile serata. Vince Favino con la moglie Anna Ferzetti che lo bacia felice. Altro piccolo sussulto il garino per il David per la miglio canzone originale dove oramai il povero Yorke, in nomination, lascia perdere in partenza per seguire lo scontro tra Brunori sas (L’ospite) e Diodato (La dea fortuna). Vince il trionfatore di Sanremo. Non c’è che dire. È il suo anno.
Ma sul palco dei David è la voce di Carlo Conti a sovrastare ogni possibile nota delle musiche in gara. Il miglior documentario è appannaggio dell’ottimo Selfie di Agostino Ferrente. Poi è il turno di Bellocchio che batte nell’ordine: Garrone, Rovere, Marcello, Giovannesi. “Ho 80 anni e spero di continuare a fare altri film in cui credo e che mi entusiasmano”, spiega allegro uno dei nostri maestri superstiti degli anni Sessanta di rottura. Quando è poi la volta di donare il David di Donatello alla miglior produzione e al miglior film ci accorgiamo cosa sia diventato fare cinema in Italia nel 2020: tutti e cinque i film nell’una e nell’altra categoria sono co-prodotti da Rai Cinema. Infatti Rai Cinema, scusate la ripetizione, vince sia nella prima categoria (Il Primo re), sia nella seconda (Il Traditore). Chiosa finale su Carlo Conti. Il mestiere d’accordo, ma si vede lontano un miglio che quest’anno se è andata bene, ha visto giusto il primo tempo di Tolo Tolo. Al timone dei David non serve un uomo per tutte le stagioni ma qualche figura iconica, bizzarra, stuzzicante, ma soprattutto innamorata del cinema (italiano e non). Visto che abbiamo tempo da impiegare dovuto alla chiusura dei cinema, cominciamo a stilare una classifica dei papabili: Paolo Sorrentino? Checco Zalone? Sergio Castellitto? Asia Argento? Valeria Bruni Tedeschi (era in nomination come miglior attrice ieri sera e intanto schiccherava un flute di champagne e si faceva selfie con la sorella, divine entrambe)? Arrivederci al 2021 con un po’ di verve e un po’ meno virus.
L’elenco di tutti i premiati David 2020:
MIGLIOR FILM
Il traditore – prodotto da IBC MOVIE, KAVAC FILM, con RAI CINEMA
MIGLIOR REGIA
Marco BELLOCCHIO per il film Il traditore
MIGLIOR REGISTA ESORDIENTE
Phaim BHUIYAN per il film Bangla
MIGLIORE SCENEGGIATURA ORIGINALE
Marco BELLOCCHIO, Ludovica RAMPOLDI, Valia SANTELLA, Francesco PICCOLO per Il traditore
MIGLIORE SCENEGGIATURA NON ORIGINALE
Maurizio BRAUCCI, Pietro MARCELLO per il film Martin Eden
MIGLIOR PRODUTTORE
Andrea PARIS e Matteo ROVERE per GROENLANDIA, RAI CINEMA, GAPBUSTERS, ROMAN CITIZEN per il film Il primo re
MIGLIORE ATTRICE PROTAGONISTA
Jasmine TRINCA per il film La dea fortuna
MIGLIORE ATTORE PROTAGONISTA
Pierfrancesco FAVINO per il film Il traditore
MIGLIORE ATTRICE NON PROTAGONISTA
Valeria GOLINO per il film 5 è il numero perfetto
MIGLIORE ATTORE NON PROTAGONISTA
Luigi LO CASCIO per il film Il traditore
MIGLIORE DIRETTORE DELLA FOTOGRAFIA
Daniele CIPRI’ per il film Il primo re
MIGLIORE MUSICISTA
L’ORCHESTRA DI PIAZZA VITTORIO per il film Il Flauto Magico di Piazza Vittorio
MIGLIORE CANZONE ORIGINALE
“CHE VITA MERAVIGLIOSA” musica e testi di Antonio DIODATO, interpretata da DIODATO per il film La dea fortuna
MIGLIORE SCENOGRAFO
Dimitri CAPUANI per il film Pinocchio
MIGLIOR COSTUMISTA
Massimo CANTINI PARRINI per il film Pinocchio
MIGLIOR TRUCCATORE
Dalia COLLI e Mark COULIER (trucco prostetico) per il film Pinocchio
MIGLIOR ACCONCIATORE
Francesco PEGORETTI per il film Pinocchio
MIGLIORE MONTATORE
Francesca CALVELLI per il film Il traditore
MIGLIOR SUONO
Presa diretta: Angelo BONANNI
Microfonista: Davide D’ONOFRIO
Montaggio: Mirko PERRI
Creazione suoni: Mauro EUSEPI
Mix: Michele MAZZUCCO per il film Il primo re
MIGLIORI EFFETTI VISIVI
Theo DEMIRIS e Rodolfo MIGLIARI per il film Pinocchio
MIGLIOR DOCUMENTARIO
Selfie di Agostino FERRENTE
DAVID GIOVANI
Mio fratello rincorre i dinosauri diretto da Stefano CIPANI
DAVID DELLO SPETTATORE
Il primo Natale di Salvo FICARRA e Valentino PICONE
DAVID SPECIALE
Franca Valeri
MIGLIOR CORTOMETRAGGIO
Inverno di Giulio MASTROMAURO
MIGLIOR FILM STRANIERO
Parasite di BONG Joon Ho (Academy Two)