Il decreto Rilancio arriva alle battute finali, non senza tensioni all’interno della maggioranza. Per questo Giuseppe Conte, dopo aver accolto Silvia Romano al rientro in Italia dopo un anno e mezzo di sequestro, si è seduto in video-conferenza con i capidelegazione dei partiti che sostengono il suo governo. Bisogna chiudere l’intesa politica, quindi affinare la parte del tecnica di un decreto da 55 miliardi di euro che comprende norme vitali per la ripartenza del Paese dopo il lockdown ma anche qualche provvedimento contestato da M5s e Italia Viva tra le 434 pagine e i 258 articoli dell’ultima bozza, risalente alle 00.30 di domenica, che prevede anche il prolungamento dello stato di emergenza fino al 31 gennaio 2021.

Le norme indigeste – Ai Cinque Stelle – secondo diversi retroscena – risulta indigesto il sostegno pubblico di 100 milioni di euro per la vendita di piccole banche ‘decotte’. In pratica, la procedura che fu prevista per Banca Etruria nel 2015, che sarebbe un boccone amaro da mandare giù. In particolare, nell’ultima bozza è previsto un sostegno pubblico per le “procedure di liquidazione coatta amministrativa di banche di ridotte dimensioni”, si legge nel testo. Sul fronte di Italia Viva, invece, si registra ancora malcontento in particolare sulle norme sulle famiglie e quelle sulle imprese. E i renziani rilanciano anche sull’introduzione di un’abolizione, almeno parziale, dell’Irap.

Il Cdm slitta? – Il premier Conte punta a stringere i tempi, ma da più parti si prospetta l’ipotesi che il Consiglio dei ministri venga rimandato all’inizio della settimana, con tempi che potrebbero allungarsi fino a mercoledì. La convocazione, al momento, è in stand-by. E – stando all’Adnkronos – c’è anche l’ipotesi che l’approvazione avvenga con la formula del ‘salvo intese’, quindi il decreto potrebbe essere ulteriormente limato anche nei giorni successivi. La sintesi delle oltre 700 pagine di bozze di lavoro giunte dai vari ministeri, del resto, non dev’essere stata semplice e ha scontentato alcuni esponenti di governo.

Alitalia, infermieri e scuola – Tra le centinaia di misure inserite nella bozza si segnalano l’assunzione di 10mila infermieri a tempo determinato, un premio fino a 1.000 euro per tutti gli operatori sanitari in prima linea contro il coronavirus grazie all’incremento dei fondi regionali per la contrattazione integrativa. In arrivo anche un maxi-ombrellone per Alitalia che non viene citata ma è la destinataria dei 3 miliardi previsti. Un miliardo in due anni (400 milioni nel 2020) è previsto per l’istruzione, con il vincolo di destinare le risorse alle misure di contenimento dell’epidemia nelle scuole statali. In arrivo anche aiuti per il sistema 0-6 anni con un contributo complessivo di 65 milioni per chi gestisce in via continuativa i servizi educativi (come gli asili nido) e alle istituzioni scolastiche dell’infanzia non statali, come sostegno economico per la riduzione o mancano versamento delle rette.

Il reddito di emergenza – Per le famiglie che non beneficiano di altri sussidi arriva il Rem, il reddito di emergenza, che sarà riconosciuto “in due quote” tra i 400 e gli 800 euro ciascuna in base al nucleo. Il nuovo strumento sarà gestito dall’Inps e la domanda andrà presentata entro la fine di giugno. Previsto un limite di Isee di 15mila euro e di patrimonio entro i 10mila euro (tetto che può crescere fino a 25mila in base al nucleo e alla presenza di disabili).

Soldi a fondo perduto alle Pmi – Sono previsti anche contributi a fondo perduto per piccole-medie imprese, artigiani, commercianti e autonomi fino a 5 milioni di ricavi o compensi: il ristoro spetta se ad aprile 2020 si sono registrati cali di almeno due-terzi rispetto ad aprile 2019 e si calcola sulla differenza tra questi due mesi in base a tre fasce: 25% per chi ha fatturato o ricavi fino a 100mila euro, 20% tra 100mila e 400mila euro, 15% fino a 5 milioni. Il minimo è comunque di 1.000 euro per le persone fisiche e 2.000 euro per gli altri, e per accedere al fondo va fatta domanda all’Agenzia delle Entrate.

Il bonus vacanze – Il decreto stabilisce anche un bonus vacanze in favore dei nuclei familiari con un reddito Isee non superiore a 35mila. Il credito sarebbe utilizzabile, dall’1 luglio al 31 dicembre 2020, da un solo componente per nucleo familiare nella misura di 500 euro per ogni nucleo. Se il nucleo è composto da due persone è previsto un massimo di 300 euro, mentre ai single spettano 150 euro. È fruibile, si legge nella bozza, “al 90 per cento in forma di sconto sul corrispettivo dovuto, anticipato dai fornitori presso i quali la spesa è stata sostenuta, e per il 10 per cento in forma di detrazione di imposta in sede di dichiarazione dei redditi da parte dell’avente diritto”.

Iva azzerata sulle mascherine – Come aveva anticipato il premier, è previsto anche l’azzeramento dell’Iva nel 2020 su mascherine, gel disinfettanti e su tutti i dispositivi di protezione anti-Coronavirus Dal 2021 tutti questi prodotti avranno l’Iva agevolata al 5%. La norma vale anche per ventilatori polmonari per la terapia intensiva e una serie di altre strumentazioni e dispositivi medici come guanti, visiere camici, termometri. Iva azzerata anche sugli strumenti per la diagnostica, come i tamponi, e per le attrezzature degli ospedali da campo.

Il credito per adeguarsi a norme anti-Covid – Il governo ha previsto anche un credito d’imposta dell’80% per l’adeguamento degli ambienti di lavoro a quanto previsto dalle norma sulla sicurezza e tutela dei lavoratori. La norma è tra quelle – sono diverse – in attesa della valutazione della Ragioneria di Stato. La norma include gli interventi edilizi necessari per il rifacimento spogliatoi, mense, realizzazione di spazi medici, ingressi e spazi comuni, arredi di sicurezza o quelli necessari ad investimenti di carattere innovativo quali lo sviluppo o l’acquisto di tecnologie necessarie allo svolgimento dell’attività lavorativa e le apparecchiature per il controllo della temperatura dei dipendenti.

Le altre misure – Il decreto prevede anche la cancellazione definitiva delle clausole di salvaguardia che prevedevano aumenti di Iva e accise a partire dal 2021. Confermato anche il rinvio al 2021 di sugar e plastic tax. In arrivo ci sono anche 150 milioni per potenziare i centri estivi e contrastare la povertà educativa: le risorse saranno destinate ai Comuni per rafforzare, anche in collaborazione con istituti privati, dei centri estivi diurni, dei servizi socioeducativi territoriali e dei centri con funzione educativa e ricreativa, durante il periodo estivo, per le bambine e i bambini tra i 3 e i 14 anni.

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