di Diego Battistessa
“COVID LATAM – Un reportage fotografico collettivo che ci mostra come avanza il coronavirus in America Latina. 9 Fotografe + 9 Fotografi + 1 virus = 19 Covid“. Così si presenta su Instagram questo innovativo e attuale progetto fotodocumentale, che ci porta passo dopo passo, scatto dopo scatto, nelle viscere della regione latinoamericana dove alle molteplici crisi politiche, economiche e sociali si unisce ora la pandemia del Covid-19.
Di fronte alla cruda realtà e al nuovo ordine sociale derivante dalle misure di confinamento attuate dai governi della regione, questi 18 fotografi hanno deciso di fare fronte comune e di unire visioni e orizzonti per essere testimoni attivi di questo particolare momento storico. Fotografie scattate per le strade o dall’interno delle loro case, come raccontano loro stessi in un’intervista al New York Times: scatti che immortalano scene di ordinaria a-normalità della vita ai tempi del Covid-19.
Raccontare l’America Latina “in” e “da” l’America Latina, con una visione che non subisce il filtro dell’alterità occidentocentrica ma che veicola e si fa portatrice delle peculiarità della cultura, storia e tradizione locale. Spaccati di vita quotidiana, un dialogo continuo tra 18 percezioni particolari, 18 contesti diversi, 18 interpretazioni uniche.
Siamo di fronte a narrative originali ed uniche, come le traiettorie e i background dei fotografi impegnati nel progetto. Difforme è anche la penetrazione sociale e la frattura prodotta dal coronavirus nei 13 contesti nazionali sui quali si focalizza il progetto: elemento che aggiunge peculiarità ed eterogeneità alle fotografie di Covid Latam.
Ovviamente la quarantena costringe anche i fotografi al distanziamento sociale e al confinamento, per questo molte delle foto sono intime, domestiche, senza però tralasciare una visione comunitaria e sociale.
Frammenti di una sperimentazione artistica figlia della necessità di sopperire al nuovo modo di dover intendere la professione fotografica, ai nuovi e stringenti vincoli di movimento, al nuovo modo di vedere e risignificare la “normalità”. E come non poteva essere altrimenti, questi sguardi attraverso la macchina fotografica mettono a nudo disuguaglianze, sofferenza, lotta ma anche resilienza e quello spirito di condivisione e innata celebrazione della Vita che caratterizza l’America Latina.
Un continente sin piernas pero que camina (‘senza gambe, però che cammina’, come cantava Calle 13), una regione dalle molteplici sfumature, sensibilità e cosmogonie. Rappresenta un profondo e incredibile regalo a noi tutti, quello che questi 18 professionisti della fotografia hanno plasmato nel progetto Covid Latam, una viva testimonianza che ci avvicina e ci rende partecipi di vite lontane che affrontano in modo diverso la stessa sfida comune.
Covid Latam ci spinge anche a riflettere e fissare lo sguardo su come possiamo cambiare ciò che vediamo, su come far diventare questa crisi globale un’opportunità, per reagire e risignificare il nostro viaggio e la nostra esistenza su quella che indigeni delle Ande chiamano Pacha Mama (Madre Terra).