Una deflagrazione dovuta all’azione di agenti chimici presenti in un laboratorio allestito dentro all’abitazione. È questa una delle ipotesi sulle quali stanno lavorando gli investigatori, dopo che una villetta è esplosa all’alba ad Andrate, nel territorio comunale di Fino Mornasco (Como), distruggendo quasi totalmente l’edificio e uccidendo Alessandro Fino, 21 anni.

Saranno gli accertamenti del nucleo Usar dei Vigili del Fuoco a stabilire esattamente cosa è successo, ma di certo c’è che la causa dell’incidente non può essere attribuita a una fuga di gas, come ipotizzato inizialmente. Versione confermata anche dall’arrivo sul posto degli artificieri. Da ciò che è emerso, però, il giovane aveva un hobby: aveva attrezzato un laboratorio chimico nella cantina della villetta e vi trascorreva tempo facendo esperimenti. E tra le sostanze che maneggiava sembra che ce ne fossero anche di potenzialmente esplosive: per questo non si esclude che, nonostante non si sappia quanto Alessandro e i familiari fossero consapevoli della situazione, possa essere stato questo a provocare l’esplosione che ha danneggiato anche le villette vicine all’abitazione dei Fino.

L’allarme è scattato alle 6, quando nella casa si è verificata una serie di esplosioni che hanno allarmato i vicini, scesi per strada. Subito dopo, nell’abitazione si è sviluppato un incendio, con il fumo visibile dall’esterno. Quindi, come è documentato in un video girato da un vicino, è arrivato all’improvviso il botto: “Sembrava una bomba di carro armato – racconta un testimone -, con il fumo, le fiamme e gli oggetti di casa proiettati fuori. Un miracolo che non si sia fatto male nessuno”.

Il papà di Alessandro ha trovato rifugio in giardino e ha dato l’allarme, la mamma era già al lavoro, mentre il fratello ospite dai nonni. Il 21enne, dopo i primi scoppi e l’incendio, è stato notato alla finestra del primo piano, ma pochi istanti dopo è arrivata l’esplosione che si è portata via tutto. L’abitazione della famiglia Fino non c’è più, pezzi di casa e di suppellettili sono volati per decine di metri senza però ferire nessuno. La Procura di Como ha aperto un’inchiesta, mentre il Comune di Fino Mornasco ha organizzato l’ospitalità per i residenti sfollati.

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