La storia la riporta il sito de IlMessaggero. L'imputato, difeso dall'avvocato Giuseppe Falvo, per ora sembra essersi difeso sostenendo che “al massimo erano consigli”
Costringe la moglie al digiuno forzato e viene rinviato a giudizio per maltrattamenti. Lo sconvolgente caso di violenza psicologica all’interno di una coppia sposata è stato registrato nel Lazio. Come riporta il sito web de IlMessaggero l’accusato obbligava la moglie ad avere pasti leggerissimi, privi di grassi, con pochissimi zuccheri e carboidrati. Sempre secondo la ricostruzione del quotidiano romano, il marito spesso toglieva il piatto dal posto a tavola della moglie per evitare la possibilità che la donna consumasse troppe calorie.
Per non dire delle offese reiterate. Infatti bastava che la donna si rifiutasse di seguire le imposizioni del marito per essere appellata: “Indemoniata”. L’incubo è durato tre anni, fino a quando la 40enne è ricorsa alla denuncia. Nell’atto di imputazione il pm Maria Gabriella Fazi parla di “maltrattamenti psicologici legati a denigrazioni dell’aspetto fisico”. IlMessaggero riporta alcune affermazioni della donna: “Mi sminuiva in continuazione e pretendeva che seguissi i suoi piani alimentari. Ogni occasione, insomma era giusta per sminuirmi. Del tipo: se non t’avessi sposato saresti rimasta zitella”. E ancora: “Mi voleva far dimagrire per forza era molesto e offensivo, pretendeva pure di accedere a piacimento al mio telefonino, ma le persecuzioni sono cominciate proprio per il cibo. Controllava il frigo e mi rimproverava se mangiavo cibi non dietetici, arrivandomi a togliere il piatto e a spingermi a intraprendere trattamenti dimagranti”. L’imputato, difeso dall’avvocato Giuseppe Falvo, per ora sembra essersi difeso sostenendo che “al massimo erano consigli”.