Per cominciare occorre subito precisare, evitando così i frequenti fraintendimenti, che Mes significa “Meccanismo europeo di Stabilità” e traduce dall’inglese l’European Stability Mechanism – che in Europa gestiscono come uno schiacciasassi, non certo come suggerirebbe quella poetica definizione di “Salva-Stati”, o addirittura con la “S” di “Solidarietà” che anch’io vorrei, ma che gli occhiuti altolocati del Consiglio Europeo ribadiscono invece severamente per quello che sta scritto.

Chi di contratti di questo tipo ne ha visti a centinaia sa cosa vogliano dire queste semplici parole, e quanto pesano se non vengono puntualmente rispettate. Ma è anche ora di meditare su che fine abbiano fatto le sublimi parole degli ideali europei. C’è ancora in Europa qualche “statista” degno di questo titolo? O albergano a Bruxelles soltanto dei semplici “travet”, ministri della burocrazia e dei cavilli bancari, bravissimi magari a gestire qualche ufficio periferico di modesta entità finanziaria ma non idonei a decidere sulla sorte di milioni di cittadini?

Dicono: “Il monitoraggio sarà concentrato solo sulle spese sanitarie legate al coronavirus”. Essendo un prestito e venendo dato a un preciso scopo, si deve sapere fin d’ora che solo a quello scopo dovrà essere speso, altrimenti potrebbe scattare la revoca del prestito e la richiesta di restituzione immediata della somma indebitamente utilizzata.

Se dicono che è senza “condizionalità” ma specificano che può essere speso solo per “spese sanitarie”, la condizionalità c’è ed è anche molto limitativa. Anzi, nel nostro caso, direi proprio che, a parte i contributi per la ricerca, considerando che le spese ammissibili sarebbero solo quelle direttamente imputabili al Covid-19 (mascherine, ventilatori polmonari, disinfettanti, e poi?), non ci sarebbe quasi niente di importante e immediato!

Il grosso della spesa, e quindi della urgente necessità di fondi, è già ora sotto gli occhi di tutti ed è il pieno sostegno al rimborso dei lunghi giorni di chiusura e alle necessità finanziarie per la ripresa immediata di tutte le attività bruscamente interrotte dalla inarrestabile esplosione dei contagi pandemici.

Trump appare molto più generoso dei nostri economisti europei e ha già avviato con molta tempestività persino “contributi a pioggia” (ho già incassato anch’io la mia fettina!) per una spesa complessiva attorno o superiore ai due trilioni di dollari (duemila miliardi). Quindi sotto questo profilo sta decisamente facendo molto meglio dei suoi competitors europei.

Decine (o centinaia) di miliardi di euro servirebbero, non solo all’Italia ma all’intera Europa, per recuperare la spaventosa decrescita attesa quest’anno, che per la fine del 2020 si presume attorno al -7% ma potrebbe essere peggiore.

Invece proprio queste spese verrebbero assurdamente escluse da quel meccanismo di stabilità che stabilizzerebbe quindi solo le poltrone di chi, probabilmente senza averne merito, decide il futuro di centinaia di milioni di europei senza aver capito che non è più il momento di contare i “pidocchi” ma di decidere se si vuole che l’Europa faccia finalmente quel salto di qualità necessario a diventare davvero un colosso economico globale con l’ambizione di essere d’esempio a tutti.

L’America di Trump, nonostante le sue spese pazze, sta perdendo definitivamente questo primato per colpa dei suoi capitalisti, e se non lo prende l’Europa finirà alla Cina.

Questo Mes potrebbe essere utile solo se allargato a tutte le necessità sorte per causa del Covid-19 (come fa l’America, non solo per quelle sanitarie!). Non riesco a capire come possa Gentiloni dire che anche così potremmo utilizzarlo. Sarebbe follia pura! Che cosa potremmo utilizzare? I soliti fondi europei accompagnati da rigidi vincoli per l’utilizzo, tali da non poter mai essere utilizzati specialmente dalle piccole aziende italiane che non hanno mai una organizzazione adeguata a compiacere tutti i vincoli imposti? Ci impiccheremmo da soli e troveremmo anche i “professori” a dirci (come sempre) “questa spesa sì, l’accettiamo, queste altre no, perché non sono finanziabili secondo le regole previste nel Mes”.

Evidentemente Gentiloni non conosce bene la storia dei fondi europei. La sua storia politica lo evidenzia solo come ottimo “temporeggiatore”: anche quando ha fatto il primo ministro tutti sapevano che la sua maggior bravura era quella di schivare i diktat di Renzi. E’ quindi un buon politico, ma andava bene quando era agli Esteri, non in una posizione come questa di responsabile per l’economia europea in un momento in cui occorre assolutamente grande competenza, accompagnata da una buona dose di decisionismo. Adesso andrebbe bene in quella posizione il Mario Monti che abbiamo conosciuto anni fa come Commissario Europeo alla Concorrenza.

Non c’è più tempo per le piccole dispute a sostegno delle “rendite di posizione” che ancora adesso Germania e Olanda vogliono fare con incredibile miopia strategica. Se vogliono comandare con queste regole si facciano la loro piccola Europa del Nord. L’Europa del Sud (e dell’Est e dell’Ovest), se si libererà dal giogo di questi “ragionieri” opportunisti, avrà maggiori opportunità di diventare veramente grande.

Il Meccanismo europeo non può essere di stabilità finché tutti non l’hanno veramente raggiunta, e per raggiungerla si deve adesso indispensabilmente avviare un meccanismo di vera “Solidarietà”. Non c’è più tempo per tergiversare. Dopo questa disastrosa pandemia non ci sono altre strade.

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