Società

Coronavirus, la vacanza salta ma il turista olandese insiste per pagare metà prenotazione. Somma donata a centro medico locale

Albergatrice di Omegna non voleva il denaro e così ha concordato con il cliente mancato di donare la sommaa un’associazione benefica che l'ha spesa per acquistare un termoscanner

È costretto a rinunciare alle vacanze ma decide di pagare lo stesso la metà del prezzo previsto che viene donato ad un centro medico locale. Questa la vicenda di un turista olandese che aveva prenotato le ferie a Omegna (Verbano-Cusio-Ossola), a nord del lago d’Orta. L’albergatrice S. P. (non vuole essere citata per non farsi pubblicità) – dopo averlo ringraziato per il suo gesto – ha voluto infatti devolvere la somma a un’associazione benefica che l’ha spesa per acquistare un termoscanner.

Il ricercatore olandese: “Sono disposto a pagare metà della tariffa” – “Appena compresa la portata e l’estensione temporale della crisi dovuta al Covid-19 -, racconta la proprietaria a ilfattoquotidiano.it – abbiamo mandato una lettera a tutti i clienti avvertendo che non avremmo trattenuto nessuna penale per la cancellazione della prenotazione”. E tra di essi c’era anche un ricercatore del settore medico-sanitario in Olanda: “Lui ha inizialmente insistito per venire ugualmente sperando in una riapertura delle frontiere. Dopo qualche tempo, mi ha però riscritto dicendo di essere costretto a cancellare la prenotazione per lui e per la famiglia. Ha anche aggiunto di essere disposto a pagare metà della tariffa prevista”.

“Con i suoi 230 euro hanno potuto acquistare un termoscanner” – L’albergatrice ha a quel punto avanzato una controproposta: “Gli ho sottoposto l’idea di fare una donazione all’associazione locale Kenzio Bellotti che raccoglie fondi a favore delle famiglie in difficoltà e con disabili nella nostra provincia”. Raccolta che al momento include specialmente dispositivi medici per fronteggiare il Covid-19: “Con i suoi 230 euro hanno potuto acquistare un termoscanner per la Casa della salute di Omegna, un presidio medico permanente”.

“Questi soldi non fanno la differenza nelle difficoltà” – Insomma, come ha raccontato VerbanoNews, S.P. ha scelto di fare beneficenza nonostante la situazione molto difficile sul lago d’Orta: “Fino all’anno scorso abbiamo sempre lavorato e le strutture ricettive stavano crescendo di numero. Purtroppo, quest’anno è stata molto dura anche perché noi ospitiamo molti turisti stranieri. Ciò nonostante, questi 230 euro non avrebbero fatto la differenza in una situazione molto difficile. Ora speriamo davvero di poter accogliere il nostro cliente a settembre o a ottobre”.