Non è ancora finito il lavoro di limatura delle norme e di ricucitura dello strappo di ieri sui permessi temporanei per i lavoratori migranti. Ma nelle prossime ore il decreto Rilancio – di fatto una maxi manovra da 258 articoli per un valore di 55 miliardi – dovrebbe finalmente vedere la luce, dopo settimane di rinvii. Sono confermati i grandi capitoli, dal rinnovo degli ammortizzatori al potenziamento dei congedi e bonus baby sitter, fino all’aiuto economico per le prossime vacanze degli italiani. Tra le novità delle ultime ore lo stop al saldo Irap di giugno e alla prima rata Imu per alberghi, pensioni e stabilimenti balneari, oltre allo sconto sulla tassa di occupazione del suolo pubblico per i locali che mettono tavolini all’aperto per rispettare il distanziamento. Spunta poi la possibilità di rinnovare i contratti a termine senza causale fino a fine agosto.

Proroga della cassa integrazione per 5 settimane (più 4) – Il premier Giuseppe Conte nei giorni scorsi ha annunciato che nel decreto sarà introdotto “un meccanismo semplificato di erogazione della Cassa Integrazione guadagni in deroga, fondamentale per ampie categorie di lavoratori”. Il cui accredito però è stato fortemente frenato dai ritardi delle Regioni e dalle oggettive lungaggini burocratiche dell’iter autorizzativo. Nella bozza è previsto che tutte le tipologie di ammortizzatori possano essere concessi per altre 9 settimane oltre alle 9 garantite con il cura Italia. Il periodo di fruizione però viene diviso in due: le aziende potranno chiedere 5 settimane da usare entro il 31 agosto, poi altre 4 per settembre e ottobre. La Cisl critica il meccanismo: “Molte aziende, quelle colpite prima e più duramente che hanno dovuto chiedere la cassa integrazione sin da marzo, si troverebbero ad avere esaurito le prime 14 settimane entro metà giugno, ed impossibilitate ad utilizzare le ulteriori 4 settimane prima del 1 settembre. Tale condizione escluderebbe di coprire l’intero periodo fino ad ottobre con la cassa integrazione con causale Covid”.

Proroghe e rinnovi dei contratti a termine senza causali – Fino a fine agosto, in deroga al decreto Dignità, i contratti a termine potranno essere rinnovati o prorogati anche senza indicare una causale. L’obiettivo è evitare che i precari vengano lasciati a casa. Vale solo per i contratti già in corso.

Conguaglio anche in assenza di sostituto di imposta – La platea dei contribuenti che si avvalgono del 730 si allarga, consentendo la presentazione anche a chi ha un datore di lavoro che non riesce a fare il conguaglio per mancanza di versamenti da effettuare. Anche per questi contribuenti sarà possibile presentare il 730/2020 nella modalità ‘senza sostituto’ con il versamento tramite F24 o ottenere il rimborso direttamente dal fisco dopo il 30 settembre.

Rinnovo del congedo parentale, sale il bonus baby sitter – C’è l’annunciato rinnovo del congedo parentale retribuito al 50%. Si potranno chiedere 30 giorni in tutto dal 5 marzo e sino al 31 luglio 2020, a patto di avere figli di età non superiore ai 12 anni. Sale da 600 a 1.200 euro il bonus per l’acquisto di servizi di baby-sitting. Può essere utilizzato anche per l’iscrizione ai servizi integrativi per l’infanzia, ai servizi socio educativi territoriali, ai centri con funzione educativa e ricreativa e ai servizi integrativi o innovativi per la prima infanzia.

Stop al saldo e acconto dell’Irap per tutti. Imu abbuonata per alberghi e balneari – Il pacchetto per le imprese è uno dei più corposi del provvedimento. Previsti contributi a fondo perduto per micro-aziende, commercianti, artigiani e autonomi sotto i 5 milioni di ricavi che abbiano subito un calo dell’attività a causa del coronavirus. La novità di ieri è che lo stop al saldo e acconto dell’Irap dovuto a giugno interesserà tutte le imprese fino a 250 milioni di ricavi, senza necessità di provare la riduzione del volume di affari: si tratterebbe di quasi 1,8 milioni di attività produttive, artigianali e commerciali.
Ancora in valutazione le misure a sostegno delle ricapitalizzazioni: nelle prime ipotesi c’era un mix tra sconti fiscali e intervento dello Stato attraverso Invitalia, mentre per le grandi imprese dovrebbe essere confermato il coinvolgimento di Cdp con un fondo apposito.
Per aiutare il turismo, il settore più martoriato, ci sarà anche l’abolizione della prima rata dell’Imu con una copertura di circa 120 milioni, a patto che alberghi e pensioni siano gestiti dai proprietari. La cancellazione dell’Imu vale anche per le strutture turistiche di laghi e fiumi.
Per gli alberghi e tutte le imprese che abbiano subito una diminuzione del fatturato di almeno il 50%, inoltre, è previsto un credito d’imposta fino al 60% dell’affitto: meno rispetto al ristoro integrale promesso nei giorni scorsi dal ministro Gualtieri. In arrivo anche un alleggerimento delle bollette per le piccole imprese (600 milioni che gestirà l’Arera).

Sconto sulla tassa di occupazione di suolo pubblico – Via la Tosap sulle maggiori superfici utilizzate dalle imprese di pubblico esercizio, titolari o richiedenti concessioni di suolo pubblico per assicurare il distanziamento sociale. La novità vale fino a novembre. Inoltre fino al 31 ottobre 2020 l’installazione temporanea su vie, piazze, strade e altri spazi aperti urbani publici, di interesse artistico e storico di strutture facilmente amovibili, quali dehors, elementi di arredo urbano, attrezzature, pedane, tavolini, sedute e ombrelloni non è subordinata ad autorizzazione. Durante il periodo in questione restano comunque ferme le disposizioni che regolano la concessione e l’autorizzazione per l’utilizzazione delle superfici.

Altri 600 milioni per finanziare la sanificazione – Per le imprese sono in arrivo anche altri fondi per rendere più sicuri i luoghi di lavoro e ridurre il rischio contagio. I primi 50 milioni messi a disposizione da Invitalia con il programma Imprese Sicure sono finiti il primo giorno, a fronte di un boom di domande per oltre un miliardo di richieste di rimborsi per i soli acquisti di mascherine e dispositivi di protezione. Ora dovrebbero esserci altri 600 milioni tra credito d’imposta per le sanificazioni e i dispositivi e aiuti a fondo perduto sempre per adeguare i posti di lavoro: le imprese fino a 9 dipendenti potranno avere massimo 15mila euro, 50mila euro fino a 50 dipendenti e quelle più grandi massimo 100mila euro.

Ecobonus e sismabonus potenziati al 110% – Per rilanciare l’edilizia ecobonus e sismabonus vengono incrementati al 110%. “I cittadini potranno effettuare lavori di efficientamento energetico e adeguamento antisismico con una detrazione superiore alle somme spese o lo sconto totale in fattura, cedendo il credito di imposta alle aziende che a loro volta potranno cederlo a fornitori o istituti bancari“, ha spiegato il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Riccardo Fraccaro, “sponsor” della norma. Attualmente i bonus per ristrutturazioni antisismiche o per potenziare le prestazioni energetiche dell’edificio si fermano all’85% massimo. In più anche la polizza antisismica si potrà scontare del 90%.

Reddito di emergenza, stanziato 1 miliardo – Per le famiglie più in difficoltà arriva il reddito di emergenza. La misura è destinata ai nuclei che non beneficiano di altri sussidi (con un limite di Isee di 15mila euro e patrimonio entro i 10mila euro, stando alle ultime bozze) e sarà riconosciuta “in due quote” tra i 400 e gli 800 euro ciascuna in base al nucleo: la domanda andrà presentata entro la fine di giugno. Ammonta a meno di 1 miliardo, contro i tre annunciati il mese scorso, il limite di spesa per finanziarlo. Sarà l’Inps a provvedere al monitoraggio del rispetto del tetto della spesa e a comunicare i risultati al dicastero competente e al Mef.

Bonus vacanze in Italia – Nelle ultime bozze il tetto di Isee da rispettare per godere dell’incentivo sale da 35mila a 50mila euro per un tax credit che si potrà spendere in strutture ricettive e b&b a fronte di pagamenti registrati (fattura elettronica o documenti con codice fiscale del destinatario dello sconto). Il bonus rimane di massimo 500 euro a famiglia (300 euro in due e 150 euro per una persona sola).

Rilancio dei Pir – Arriva una nuova spinta per incentivare gli investimenti dei Pir, i piani di risparmio a lungo termine, nel capitale di rischio o nel capitale di debito delle società non quotate. Uno degli articoli della bozza fissa regole strutturali che fissano vincoli di concentrazione, limiti all’entità degli investimenti e considera tra gli investimenti qualificati, oltre agli strumenti finanziari, anche fonti di finanziamento alternative al canale bancario, quali la concessione di prestiti e l’acquisizione dei crediti delle imprese.

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