L'interprete di successi come “L'appuntamento” e “Senza fine” si è ritrovata nell'occhio del ciclone per alcune sue frasi su Silvia Romano, la cooperante liberata dopo 18 mesi di sequestro in Africa. Moltissimi utenti si sono riversati sui social per criticare le parole dell'artista, che si è vista costretta a cancellare tutto
Ore concitate per Ornella Vanoni. La grande artista e interprete di successi come “L’appuntamento” e “Senza fine”, ha affidato sui social qualche considerazione, in merito alla liberazione di Silvia Romano, la cooperante milanese che è stata sequestrata per 18 mesi n Africa dai jihadisti di Al Shabaab. “Se Silvia Romano era così felice, convertita, sposata per sua scelta, – ha scritto la cantante 85enne -, ma perché l’avete liberata? Restava là e lo Stato non avrebbe regalato 4 milioni ai terroristi”. Poi ha lanciato sibillina una considerazione, sul fatto che questa operazione potesse essere una mossa mediatica: “Altro non so dire, o soltanto: chissà se casuale il suo ritorno per la Festa della Mamma”.
Nel momento in cui il post è apparso su Twitter e su Facebook, la cantante è stata inondata di insulti e critiche. Soprattutto per il fatto che Silvia Romano ha smentito ai pm, che l’hanno ascoltata dopo essere atterrata a Roma, di essere incinta e sposata, circostanze che erano state fatte circolare appena arrivata in Itala. “Non c’è stato alcun matrimonio né relazione, solo rispetto”, ha spiegato la Romano. In molti hanno accusato Ornella Vanoni di non essere informata sui fatti e soprattutto c’è chi l’ha accusata di menefreghismo e razzismo. Evidentemente l’eco delle affermazioni dell’artista deve aver attirato un numero cospicuo di haters ed opinionisti tanto che il post “incriminato” è magicamente scomparso. Ovviamente si sa, quello che nasce su Internet rimane per sempre nero su bianco, grazie a frame istantanei. Evidentemente l’artista o il suo staff hanno pensato di cancellare tutto, anziché raddrizzare il tiro con delle scuse con un altro post o con un comunicato stampa. Insomma il tutto sarà derubricato, come un piccolo incidente di percorso mediatico.