Arresti domiciliari per un funzionario dell’Agenzia delle entrate che ha rivelato notizie riservate in cambio di un furgone pieno di panettoni e prosciutti. Sarebbe questo il prezzo pagato da un imprenditore di Pordenone per ottenere le informazioni da Fabrizio Florean, 56 anni, di Aviano, funzionario dell’Agenzia delle entrate. L’accusa per lui è di corruzione per un atto d’ufficio e induzione indebita. È scattata invece l’interdizione dall’attività di impresa, in quanto indagato in qualità di corruttore, l’imprenditore Gianluigi Pessotto, 52 anni, di Gaiarine, amministratore della società per azioni Solvepi di Prata di Pordenone.
L’ordinanza è stata firmata dal gip Rodolfo Piccin ed eseguita dal Nucleo di polizia economico finanziaria delle Fiamme Gialle. Contemporaneamente, il procuratore Raffaele Tito ha firmato un decreto di perquisizione nei confronti di un altro funzionario dell’amministrazione finanziaria. Si tratta di un filone d’indagine diverso, che però ruota attorno a reati simili, l’abuso d’ufficio, la rivelazione di segreti d’ufficio e la corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio.
L’inchiesta ha preso avvio da una denuncia della Direzione centrale Audit dell’Agenzia delle Entrate. Florean avrebbe consultato le banche dati del Fisco a favore di Pessotto e chiesto a un poliziotto in pensione alcune informazioni su un’azienda che interessava all’imprenditore. Secondo la Finanza, che ha steso un dettagliato rapporto, Florean avrebbe ricevuto 65 panettoni e alcuni prosciutti che erano stati acquistati a Gemona e a San Daniele. Il valore era di circa 3mila euro.
Ma Florean è coinvolto anche in una sponsorizzazione sospetta per il valore di 20mila euro. L’uomo, infatti, è tesoriere della società calcistica Asd Aviano. Per questo avrebbe presentato a un imprenditore oggetto di ispezione fiscale le difficoltà economiche del club, in particolare per finanziare le attività dei ragazzi. L’imprenditore aveva eseguito lo scorso dicembre un primo bonifico di 5 mila euro, poi si era recato nella caserma della guardia di Finanza, accompagnato dal proprio avvocato, per denunciare il fatto. Durante la verifica sarebbe emerso un problema riguardante i criteri di rendicontazione delle buste paga. A quel punto era spuntato il riferimento alla sponsorizzazione della squadra, con la richiesta di 20mila euro. Tanto era bastato perché l’imprenditore si impegnasse a pagare la sponsorizzazione, seppur a rate. Così quest’ultimo ha potuto beneficiare della norma spazzacorrotti che non punisce chi denuncia fatti di corruzione entro quattro mesi o prima di un’eventuale indagine.
A Florean sono stati sequestrati 20 mila euro e l’Agenzia delle entrate lo ha sospeso dal servizio. Ma nel mirino c’è anche un secondo funzionario, indagato a causa dei rapporti con alcuni imprenditori oggetto di verifiche fiscali.