“Le attività commerciali rimaste aperte durante il lockdown sono obbligate a esporre un certificato che attesta che i lavoratori non hanno il coronavirus e hanno fatto il tampone”. È l’ordinanza del sindaco di Benevento, Clemente Mastella: una sorta di bollino “Covid free” per quei negozi, in particolare alimentari, che non si sono fermati negli ultimi mesi. “Sì, e sa perché? Qualcuno ha tentato di fare il furbo e ho agito di conseguenza”.
A Benevento infatti partiranno in settimana gli screening delle categorie più a rischio, forze dell’ordine, medici di base, infermieri, farmacisti e ovviamente titolari e dipendenti di supermercati e alimentari: “Ma mi è arrivata voce che qualcuno tra i commercianti non volesse fare il tampone – spiega l’ex ministro – per la paura che in caso di positività poi gli venga chiuso il negozio. Innanzitutto non è così, non è detto che si debba per forza fermare l’attività e poi visto che in questo momento non si possono tollerare furberie che sono totalmente irresponsabili ho optato per questa scelta del certificato. Voi non fate i tamponi? Io vi obbligo a esporre il certificato”.
E dunque all’entrata di macellerie, panetterie, supermercati ma anche rivendite di tabacchi dovrebbe essere esposto il documento che testimonia di aver fatto il tampone e che questo è risultato negativo: “Già ho dato mandato ai vigili di controllare e di essere severi: trovo assolutamente irresponsabile rifiutare di fare il tampone e mettere a rischio gli altri”.
La città campana con meno di 200 casi è una delle province meno colpite d’Italia, al netto di un focolaio esploso a marzo in una casa di cura del capoluogo, con oltre 70 contagi solo tra personale e pazienti, ma il primo cittadino è tutt’altro che tranquillo: “Abbiamo visto che un funerale qui vicino (a Campobasso) ha portato 70 contagi e 2 persone sono della nostra provincia: non bisogna considerare tutto finito, non è finito nulla e lo voglio dire in maniera forte. Certificare che al supermercato o dal panettiere non ci siano casi di Covid rende tutti più tranquilli”. Una scelta condivisa dalle associazioni di categoria: “Siamo d’accordo col sindaco – dice il segretario provinciale di Confcommercio, Nicola Romano – i tamponi vanno fatti per la tranquillità di clienti ed esercenti e dunque da parte nostra non c’è nessuna contrarietà a esporre il certificato richiesto”.