La data è stata indicata dall'assemblea della Lega Serie A e, ovviamente, se si tornerà in campo dopo il via libera del governo avverrà "in conformità ai protocolli medici a tutela dei calciatori e di tutti gli addetti ai lavori". Spiraglio per la ripresa degli allenamenti di squadra da lunedì
Sotto la spinta dell’Uefa, la Serie A ha deciso che, in caso di via libera del governo, il campionato ricomincerà il 13 giugno. La data è stata indicata dall’assemblea della Lega Serie A e, ovviamente, se si tornerà in campo avverrà “in conformità ai protocolli medici a tutela dei calciatori e di tutti gli addetti ai lavori”.
La Uefa, proprio oggi, ha comunicato che “vorrebbe ricevere il più possibile le informazioni” dalle federazioni per il riavvio dei campionati “entro il 25 maggio”, pur comprendendo “che i piani dettagliati potrebbero non essere completamente disponibili a causa di una serie di vincoli esterni”. Ma l’organismo che governa il calcio europeo “si aspetterebbe comunque di ricevere almeno alcune indicazioni sulla potenziale via da seguire”.
In tanto si aprono spiragli per la ripresa degli allenamenti di squadra da lunedì 18. Come ha spiegato il ministro dello Sport, Vincenzo Spadafora, “sono arrivati i rilievi del Comitato tecnico scientifico sul protocollo: quarantena delle squadre in caso di nuovi positivi, responsabilità dei medici sportivi, necessità che i tamponi non vadano a discapito dei cittadini”.
“Non possiamo dunque sottovalutare il problema – ha proseguito il ministro – Solo qualche settimana fa diversi giocatori sono finiti in quarantena. Vogliamo riaprire il campionato per farlo concludere, il tutto però in sicurezza. La necessità di terminare il torneo deriva da ragioni sportive ed economiche che conosco, soprattutto per i diritti tv. Ma devo dare risposte a tutti gli altri sport, anche quello di base”.
Non a caso, l’assemblea di Lega Serie A, nel comunicare di aver individuato una data per rientrare in campo, ha anche sottolineato che “la necessità del rispetto delle scadenze di pagamento” da parte delle società che detengono i diritti, ovvero Sky e Dazn, “previste dai contratti per mantenere con gli stessi un rapporto costruttivo”.