Che smartwatch e smartband possano giocare un ruolo importante per il monitoraggio della salute appare ormai certo. I dispositivi indossabili infatti stanno diventando dei veri e propri compagni di vita grazie alle tante funzioni che integrano: dal rilevamento del battito cardiaco alla saturazione del sangue fino alle funzionalità avanzate come l’ECG. Ma la ricerca avanza costantemente e presto gli indossabili saranno in grado di fare molto di più. Ad esempio, presso la Yale School of Public Health, la professoressa Krystal Pollitt ha messo a punto un braccialetto leggero e discreto, chiamato Fresh Air, in grado di rilevare gli agenti inquinanti presenti nell’aria.
Per farlo, utilizza un campionatore d’aria. L’obiettivo è quello di fornire uno strumento non ingombrante per misurare i livelli di esposizione personale all’inquinamento atmosferico. Ma non è tutto: con lo scoppio della pandemia da Coronavirus, Pollitt ha infatti cominciato a esplorare la possibilità di poter apportare delle modifiche per rilevare anche dei piccoli agenti patogeni presenti nell’aria.
Ma come funziona? All’interno del quadrante è presente una piccola imbottitura di gommapiuma rivestita con un prodotto chimico chiamato trietanolamina, che reagisce con il biossido di azoto, un inquinante atmosferico che è un sottoprodotto di combustibili fossili bruciati come carbone, petrolio e gas naturale. Il dispositivo inoltre contiene anche una piccola barra assorbente costituita da un polimero a base di silicone, il polidimetilsilossano, in grado di raccogliere composti organici volatili presenti nelle colle, nei pesticidi e anche nelle sigarette, oltre a idrocarburi policiclici aromatici come il fenantrene e il crisene, che possono essere trovati nello scarico delle auto o nei fumi prodotti da sigarette, legna e durante la cottura.
L’imbottitura e le barre di assorbimento possono essere facilmente inserite e rimosse, soprattutto quando si testano esposizioni personali nel tempo. Man mano che i campioni vengono raccolti, i materiali del dispositivo vengono inseriti in fiale di vetro ermetiche per la conservazione fino all’analisi chimica. Invece di estrarre i campioni utilizzando solventi, Pollitt afferma che il suo dispositivo consente un’analisi più rapida e più semplice utilizzando la spettrometria di massa per ottenere un profilo chimico dettagliato delle esposizioni chimiche di una persona.
Allo stato attuale, Fresh Air necessita ancora di ulteriori sviluppi. La tecnologia però potrebbe evolversi in futuro e, chissà, potrebbe trasformarsi in un dispositivo autonomo, in grado di effettuare le rilevazioni come oggi avviene con i sensori di battito cardiaco. O ancora, potrebbe essere integrata in uno degli smartwatch o smartband del futuro.