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Matteo Bernasconi, morto il “Ragno di Lecco”. Travolto da una valanga sul Pizzo del Diavolo

L'allarme ieri sera, tardi, quando si è capito che Matteo non stava rincasando. Il corpo senza vita recuperato poco prima di mezzanotte dal Soccorso Alpino con i militari del Sagf. Matteo era nato a Como e faceva parte dei Ragni di Lecco un gruppo alpinistico con 70 anni di storia

di F. Q.

Travolto e ucciso da una valanga mentre si trovava a percorrere il canale della Malgina sul Pizzo del Diavolo, in Valtellina. Così è morto Matteo Bernasconi, 38 anni, alpinista italiano. L’allarme ieri sera tardi, quando si è capito che Matteo non stava rincasando. Il corpo senza vita recuperato poco prima di mezzanotte dal Soccorso Alpino con i militari del Sagf. Matteo era nato a Como e faceva parte dei Ragni di Lecco un gruppo alpinistico con 70 anni di storia e spedizioni in tutto il mondo, dalla Patagonia al Pakistan. Proprio in Patagonia Matteo, chiamato da tutti “il Berna”, ha tentato imprese importanti insieme al compagno Matteo della Bordella. I tentativi sulla torre Egger, montagna del Campo di ghiaccio Patagonico Sud che si trova tra il Cerro Torre, la più alta tra le quattro montagne della catena, e il Cerro Standhard, restano nella storia di Bernasconi. Una parete difficile, pericolosa, che deve il suo nome a Toni Egger, uno degli alpinisti più forti del secondo dopoguerra portato via a 32 anni da una valanga sul Cerro Torre. Non ha trovato la morte nel picco più difficile della Patagonia, Bernasconi, ma in una vallata alpina fra Ponte in Valtellina e Chiuro, vicino a casa, nelle “sue” montagne. “Eccoci di ritorno dalla nuova esperienza in Patagonia, il progetto era quello di aprire una via nuova sulla parete ovest della Torre Egger. Siamo io, Matteo “berna” Bernasconi e il “Teo” Matteo Della Bordella che il 25 dicembre partiamo da Milano/Linate con l’intenzione di trascorrere 45 giorni in Patagonia per realizzare il nostro sogno, salire la Torre Egger da ovest”, scrivevano i Ragni di Lecco su UpClimbing.com nel 2011. Matteo lascia una moglie e due figli. “Ieri il nostro grande Berna (Matteo Bernasconi) ci ha lasciati. In questo momento non abbiamo parole per esprimere il nostro cordoglio. Possiamo solo stringerci in un grande abbraccio alla sua famiglia e a tutti gli amici che hanno avuto l’onore di conoscerlo e di legarsi con lui in montagna“: queste le parole sul sito ragnilecco.com. E poi, semplicemente, “ciao Berna”.

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