La mozione di sfiducia del centrodestra al ministro della Giustizia Alfonso Bonafede sarà discussa e votata a Palazzo Madama il 20 maggio prossimo. A deciderlo è stata la conferenza dei capigruppo e, salvo cambi di programma, il voto è previsto per la tarda mattinata dello stesso giorno.
L’accusa delle opposizioni al Guardasigilli riguarda la gestione delle carceri, dalle rivolte (in contemporanea) di inizio marzo alle misure messe in campo per fronteggiare l’emergenza coronavirus e quindi alle contestate scarcerazioni dei mafiosi (alle quali si è rimediato con un decreto approvato lo scorso weekend per far tornare i boss in cella). Al centro della mozione anche il caos al Dap e le dichiarazioni del magistrato Nino Di Matteo sulla sua mancata nomina dopo che i mafiosi si erano detti contrari.
Il voto a Palazzo Madama si preannuncia molto delicato. Lo stesso leader del Carroccio Matteo Salvini, dopo aver annunciato la mozione una settimana fa, si era rivolto alla maggioranza convinto di poter trovare altri “appigli”. E gli occhi sono puntati su Italia viva che, pur essendo tra le forze che sostengono l’esecutivo, è tra i partiti più critici con Bonafede e non ha ancora detto chiaramente che voto intende esprimere sulla mozione. La maggioranza in Senato ha un margine di 6-11 voti e i 17 senatori renziani potrebbero essere decisivi.