Le richieste di sussidi di disoccupazione nell’ultima settimana negli Stati Uniti sono aumentate di quasi 3 milioni. Sale così a 36 milioni il numero di americani rimasti senza lavoro in due mesi di pandemia. In pratica, osserva il Financial Times, in otto settimane sono stati cancellati tutti i posti di lavoro creati dalla maggiore economia mondiale negli ultimi dieci anni, dalla fine della crisi finanziaria globale. “Il tasso di disoccupazione non scenderà sotto il 10% prima di settembre”, ha avvertito Donald Trump in un’intervista a Fox Business. Il presidente prevede che l’economia vivrà “una transizione” nel terzo trimestre dell’anno e che gli Stati Uniti “saranno di nuovo forti” nel 2021.
La scorsa settimana 2,9 milioni di lavoratori hanno presentato domanda di sussidio di disoccupazione negli Stati Uniti. Negli ultimi due mesi il coronavirus ha costretto milioni di aziende a chiudere e a ridurre le forze di lavoro, ha riferito giovedì il dipartimento del lavoro. Tuttavia, il numero di domande per la prima volta è ora diminuito per sei settimane consecutive, suggerendo che un numero sempre minore di aziende sta riducendo i propri salari.
Sebbene il dato della scorsa settimana rappresenti l’incremento più basso da metà marzo, il numero di richieste iniziali di disoccupazione supera le aspettative degli analisti e resta a livelli superiori a quelli osservati durante la crisi finanziaria. L’ultimo dato disponibile mostra un tasso di disoccupazione salito al 14,7 per cento, il più alto dalla seconda guerra mondiale.