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“Kobe Bryant è colpevole dell’incidente in elicottero che lo ha ucciso”

È quanto ha sostenuto il rappresentante legale del pilota defunto Ara Zobayan che stava pilotando l’elicottero che ha ucciso il campione del'Nba, la figlia Gianna e altri 6 persone, nel corso del processo che lo vede sul banco degli imputati assieme alla compagnia Island Express e gli agenti di polizia che hanno scattato delle foto pochi minuti dopo l'incidente

di F. Q.

Kobe Bryant è colpevole dell’incidente in elicottero che lo ha ucciso“. È quanto ha sostenuto il rappresentante legale del pilota defunto Ara Zobayan che stava pilotando l’elicottero che ha ucciso il campione del’Nba, la figlia Gianna e altri 6 persone, nel corso del processo che lo vede sul banco degli imputati assieme alla compagnia Island Express e gli agenti di polizia che hanno scattato delle foto pochi minuti dopo l’incidente. Citato in giudizio da Vanessa Bryant, moglie di Kobe, l’uomo ha affermato nel corso del processo che le persone a bordo erano tutte consapevoli dei rischi dell’incidente mortale. Lo riporta il sito web Tmz. Il legale ha aggiunto come la colpa di quanto accaduto sia da attribuire a Kobe Bryant e i suoi amici: “Conoscevano i rischi. Tale negligenza è stata un fattore sostanziale nel causare l’incidente“, è la posizione del rappresentante legale e del fratello del pilota defunto, accusato di negligenza, per l’eccesso di velocità nonostante la nebbia e la poca cautela nel valutare le condizioni meteorologiche prima di iniziare il volo.

“Qualsiasi lesione – ha detto la difesa del pilota nel corso dell’udienza, come rivela Tmz – o danno ai querelanti o deceduti è stato causato direttamente dalla negligenza o colpa degli stessi querelanti o deceduti, che erano a piena conoscenza dei rischi, accettati su base volontaria”. Il giorno dell’incidente, nella zona in cui stava volando l’elicottero di Bryant c’era una fitta nebbia e la visibilità era molto bassa: i rilievi hanno confermato che effettivamente il velivolo ha girato in cerchio per 15 minuti in attesa di essere autorizzato a viaggiare. Al momento dello schianto su una delle colline di Los Angeles, l’elicottero procedeva a 296 chilometri orari e l’impatto non ha lasciato scampo a nessuno degli occupanti.

Secondo i legali della compagnia di elicotteri “Kobe Bryant e Gianna avevano una reale conoscenza di tutte le circostanze, dei particolari pericoli e di una valutazione dei rischi associati al volo e all’entità di questi. Hanno proceduto ad affrontare un rischio noto e si sono volontariamente assunti il ??pericolo di incidente o di lesioni che ne avrebbero impedito il procedimento per il risarcimento dei danni”. Inoltre, hanno sottolineato che la tragedia sia stata il risultato di “un inevitabile incidente”, in quanto volare in elicottero è “intrinsecamente pericoloso”.

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