Definito "necessario e urgente" dai leader europei il 23 aprile, il fondo per la ripresa slitta. Sassoli: "Non sono sorpreso, è legato al prossimo bilancio pluriennale e si tratta di un lavoro impegnativo". Intanto l'Eurogruppo rende operative le nuove linee di credito del Mes
Il Recovery fund è “necessario e urgente” per la ripresa delle economie dell’Unione, avevano concordato il 23 aprile i leader dei 27. Ma resta un miraggio. Nel giorno in cui il Parlamento europeo ha approvato una risoluzione che chiede un fondo da 2mila miliardi, la Commissione europea ha infatti annunciato che la sua proposta per il fondo e per il bilancio 2021-2027 dell’Ue slitta al 27 maggio. In compenso venerdì mattina è arrivato il via libera definitivo allo schema europeo Sure – “100 miliardi per sostenere la cassa integrazione e strumenti analoghi”, ha esultato il commissario europeo all’Economia Paolo Gentiloni – e l’Eurogruppo sta per rendere operative le nuove linee di credito del fondo salva Stati Mes.
“Non sono sorpreso” dello slittamento, ha commentato il presidente del Parlamento Europeo David Sassoli in conferenza stampa a Bruxelles. “So quanta complicazione e impegno richieda un intervento sul nuovo Quadro finanziario pluriennale. Non deve indicare solo una strada da percorrere, ma anche sposarsi con tante questioni tecniche. C’è oggettivamente la necessità di avere tempo per poterlo affrontare”. “Non avevamo capito – ha continuato Sassoli – se il piano di recovery fosse legato, e in quale modo, al bilancio, ecco perché forse quell’annuncio” che prevedeva una presentazione della proposta all’inizio di maggio “è stato un po’ superficiale. Se non fosse stato così legato al bilancio, probabilmente sarebbe già arrivato. In questo momento il lavoro è molto impegnativo. E’ difficile poter dare indicazioni prima che arrivi la proposta, ma la necessità di avere un Qfp ambizioso è la base per avere un fondo per la ripresa utile”.
In ogni caso “non siamo a mani nude: oggi è stato reso immediato lo strumento Sure“, il fondo di riassicurazione per finanziare schemi come la cassa integrazione. Gli ambasciatori degli Stati membri hanno raggiunto un accordo politico in merito al regime temporaneo in grado di fornire fino a 100 miliardi di euro di prestiti a condizioni favorevoli per finanziare il sostegno al reddito dei lavoratori, fortemente sostenuto dal commissario per l’Economia Paolo Gentiloni. La rete di sicurezza per i lavoratori sarà disponibile quando tutti gli Stati membri avranno dato le loro garanzie.
Intanto sta per diventare operativa anche quella che il ministro delle Finanze tedesco Olaf Scholz ha definito “la prima rete di sicurezza, il Pandemic Crisis Support del Mes”. “Per ogni Paese dell’area euro – ha ricordato Scholz – enormi risorse saranno a disposizione per finanziare costi sanitari diretti e indiretti: in totale 240 miliardi di euro di sostegno mirato e puntuale saranno disponibili. I soldi aiuterà i Paesi a combattere la crisi del coronavirus e a proteggere la salute dei cittadini. Il Parlamento tedesco mi ha autorizzato ieri, a larga maggioranza, ad approvare oggi il Pandemic Crisis Support. Questo dimostra che c’è largo sostegno democratico per la solidarietà europea. Le necessarie procedure parlamentari possono partire ora”.