Analisi recenti hanno mostrato che la propensione all’uso dei tamponi è correlata in modo forte e inverso con il numero di decessi e contagi Covid-19. La correlazione non significa causalità, ma quei paesi che fanno più tamponi per Covid-19 hanno meno decessi e meno contagi.

In realtà, la letteratura dice anche che i tamponi devono essere affiancati da un sistema di tracciamento e trattamento efficaci. Si tratta della strategia delle 3T (Testare, Tracciare, Trattare) esportata dalla Sud Corea al resto del mondo e parzialmente adottata in Veneto. Io però la chiamerei delle 4T (Testare, Tracciare, Trattare in Tempo). Spieghiamo l’ultima lettera T: se le prime azioni della strategia 4T vengono realizzate precocemente non sono necessari milioni di tamponi, trattamenti e nemmeno un costoso “full lockdown.”

E l’Italia? Il governo, guidato dal comitato tecnico-scientifico, ha ignorato le prime due T e optato per un “full lockdown.” Qualcuno afferma che le prime due T hanno senso solo nella fase precoce della pandemia. In realtà, i tamponi e il tracciamento servono non solo a contenere i primi focolai di Covid-19, ma anche per allentare in modo sicuro le misure di “lockdown” come sottolineato in un recente studio pubblicato su Nature Medicine.

In questi giorni, in Germania, l’indice di contagio è tornato pericolosamente a crescere con primi stop alle riaperture, e la localizzazione di nuovi focolai in cinque località. L’Italia, che ha già deciso la riapertura senza aver ancora sviluppato una strategia basata su tamponi e tracciamento, correrà lo stesso rischio? Lo sapremo presto.

Il comitato tecnico-scientifico, tuttavia, sembra aver cambiato approccio. In una recente intervista a Repubblica, Silvio Brusaferro (Iss) ha osservato: “Oggi vengono fatti oltre 70mila tamponi al giorno, siamo tra i paesi che ne fa di più al mondo, ma il numero crescerà ancora…” Si faranno “tamponi anche a fasce più ampie di popolazione a rischio… i tamponi sono l’unico metodo per individuare l’Rna virale.”

Come mai si è deciso di fare tamponi a tutte le persone a rischio solo ora? “All’inizio… facevano meno (tamponi)” dice Brusaferro, “anche perché vista la pandemia globale c’era scarsità di reagenti.” Tuttavia, secondo Crisanti, che ha condotto la strategia del Veneto con successo, non si tratta di problemi tecnico-logistici, ma della scarsa volontà del comitato stesso e dell’Oms di farli. Ricordiamo che Crisanti faceva ordinare le tecnologie per preparare i tamponi e i reagenti alla regione Veneto già il 20 gennaio.

Tra il 20 gennaio e il 7 maggio sono passati più di tre mesi. La strategia di Crisanti è fondata sull’identificazione attiva di tutti i casi, compresi quelli asintomatici, attraverso l’uso dei tamponi. Tuttavia, a metà marzo, Walter Ricciardi, rappresentante italiano del comitato esecutivo dell’Oms, condannava la strategia del Veneto insistendo che i tamponi vanno fatti solo ai “pazienti sintomatici con fattori di rischio.”

Il direttore vicario dell’Oms, Ranieri Guerra, che recentemente ha preso le distanze da Ricciardi (dicendo che lo stesso “non parla per l’Oms”), in realtà ha mantenuto una posizione molto simile affermando che i tamponi di massa sono “scientificamente inutili” e “logisticamente impossibili.”

Eppure la posizione dei due “rappresentanti italiani” dell’Oms sembra diversa da quella del direttore generale dell’Oms, Tedros Ghebreyesus, che, a metà marzo incoraggiava l’uso di tamponi di massa con lo slogan “test, test, test.” A fine aprile, il capo dell’Oms reiterava la sua posizione spiegando che i “paesi devono ora assicurarsi di poter rilevare, testare, isolare e curare ogni caso e rintracciare ogni contatto.”

Ma com’è possibile che la posizione del direttore dell’Oms sia diversa da quella del vice e dal rappresentante italiano del comitato esecutivo dell’Oms? L’opinione dell’Oms sui tamponi di massa potrebbe essere mutata vista la crescente importanza degli asintomatici nel trasmettere il virus? A fine febbraio un report dell’Oms affermava che “la proporzione d’infezioni Covid-19 veramente asintomatiche non è chiara, ma appare essere relativamente rara e non sembra essere un principale canale di trasmissione.” Ora non la pensano più così?

Guerra e Ricciardi dovrebbero spiegarci come e perché è cambiata la loro posizione o quella dell’Oms sui tamponi di massa e sugli asintomatici, magari in una di quelle conferenze stampa alle ore 18? In ogni caso, qualcuno qui si aspetta delle scuse. E non è Crisanti. Sono tutti quelli che hanno perso delle persone care a causa del ritardo nel riconoscere l’importanza delle prime due fasi della strategia 4T.

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