La norma si riferisce ai contratti "in essere", per cui nella forma attuale sembra non applicarsi a quelli già scaduti o che saranno stipulati dopo l'entrata in vigore del decreto
Una deroga temporanea al decreto Dignità per evitare che chi ha un contratto a termine venga lasciato a casa durante l’emergenza Covid. E’ una delle misure per il lavoro previste dal decreto Rilancio varato mercoledì dal consiglio dei ministri, accanto al rinnovo degli ammortizzatori sociali e alla proroga del divieto di licenziamenti individuali per giustificato motivo oggettivo e collettivi. Fino al 30 agosto, le aziende potranno rinnovare o prorogare i contratti a tempo determinato senza indicare la causale.
Si introduce così una deroga all’articolo 19 e 21 del Jobs Act, che a valle delle modifiche introdotte con il decreto Dignità nell’estate 2018, dispone che i contratti a termine possano durare non oltre 24 mesi e che l’eventuale rinnovo dopo i primi 12 mesi richieda l’indicazione di una causale. Senza la quale il rapporto di lavoro si trasforma automaticamente in un’assunzione a tempo indeterminato.
La norma si riferisce ai contratti “in essere”, per cui nella forma attuale sembra non applicarsi a quelli già scaduti o che saranno stipulati dopo l’entrata in vigore del decreto.