Distanziamento all’interno di bar e ristoranti ridotto a un metro, uso di mascherina e guanti per il personale, una superficie di almeno 10 mq per ogni ombrellone, con steward di spiaggia che controllino il rispetto delle disposizioni e forniscano informazioni ai clienti. Ancora: l’obbligo per i gestori di negozi di conservare l’elenco delle presenze per almeno 14 giorni e favorire il ricambio d’aria nei locali di bar, ristoranti, negozi e alberghi. Sono solo alcuni dei punti del documento condiviso presentato dalle Regioni contenente le linee guida per le riaperture dal 18 maggio. Un testo che ha trovato l’approvazione del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, e dei rappresentanti di governo riuniti in videoconferenza con i governatori e che adesso passa sul tavolo del Consiglio dei Ministri. Inoltre, si apprende che dal 3 giugno saranno permessi non solo gli spostamenti extra-regionali, ma saranno riaperti anche i confini a tutti i cittadini Ue senza distinzioni, senza quarantena e senza autocertificazione.
Il documento integrale
Sulle spiagge: steward e spazi tra gli ombrelloni
Nel testo si legge che al fine di “predisporre un’adeguata informazione sulle misure di prevenzione, comprensibile anche per i clienti di altra nazionalità” sulle spiagge “si promuove l’accompagnamento all’ombrellone da parte di personale dello stabilimento adeguatamente preparato (steward di spiaggia) che illustri ai clienti le misure di prevenzione da rispettare”.
Ogni stabilimento dovrà “rendere disponibili prodotti igienizzanti per i clienti e per il personale in più punti dell’impianto”. Per evitare presenze oltre il numero consentito, si raccomanda ai gestori di “favorire l’accesso agli stabilimenti tramite prenotazione e mantenere l’elenco delle presenze per un periodo di 14 giorni. Potrà essere rilevata la temperatura corporea, impedendo l’accesso in caso di temperatura superiore ai 37,5 °C”, regola che vale anche per tutti i locali.
Sarà poi necessaria una riorganizzazione degli spazi “per garantire l’accesso allo stabilimento in modo ordinato, al fine di evitare assembramenti di persone e di assicurare il mantenimento di almeno un metro di separazione tra gli utenti, ad eccezione delle persone che in base alle disposizioni vigenti non siano soggette al distanziamento interpersonale. Se possibile organizzare percorsi separati per l’entrata e per l’uscita”.
Ogni ombrellone dovrà avere a disposizione una superficie di almeno 10 mq “indipendentemente dalla modalità di allestimento della spiaggia (per file orizzontali o a rombo). Ttra le attrezzature di spiaggia (lettini, sedie a sdraio), quando non posizionate nel posto ombrellone, deve essere garantita una distanza di almeno 1,5 metri” e disinfettate a ogni cambio di persona o nucleo familiare. Inoltre, dovrà essere garantita una “regolare e frequente pulizia e disinfezione delle aree comuni, spogliatoi, cabine, docce, servizi igienici, comunque assicurata dopo la chiusura dell’impianto”.
Sciolto anche il nodo riguardante le spiagge libere, riguardo alle quali “si ribadisce l’importanza dell’informazione e della responsabilizzazione individuale da parte degli avventori nell’adozione di comportamenti rispettosi delle misure di prevenzione. Al fine di assicurare il rispetto della distanza di sicurezza di almeno 1 metro tra le persone e gli interventi di pulizia e disinfezione dei servizi eventualmente presenti si suggerisce la presenza di un addetto alla sorveglianza“.
Saranno vietate le “attività ludico-sportive di gruppo che possono dar luogo ad assembramenti, mentre gli sport individuali che si svolgono abitualmente in spiaggia (es. racchettoni) o in acqua (es. nuoto, surf, windsurf, kitesurf) possono essere regolarmente praticati nel rispetto delle misure di distanziamento interpersonale. Diversamente, per gli sport di squadra (es. beach-volley, beach-soccer) sarà necessario rispettare le disposizioni delle istituzioni competenti”.
Bar e ristoranti, garantire la distanza di almeno un metro tra i clienti
Informazioni, prodotti per l’igiene e verifiche della temperatura corporea dovranno essere garantiti anche nei “ristoranti, trattorie, pizzerie, self-service, bar, pub, pasticcerie, gelaterie, rosticcerie, nonché per l’attività di catering”, dove si dovrà privilegiare l’accesso tramite prenotazione e mantenere l’elenco dei soggetti che hanno prenotato, per un periodo di 14 giorni. “In tali attività non possono essere presenti all’interno del locale più clienti di quanti siano i posti a sedere e negli esercizi che non dispongono di posti a sedere consentire l’ingresso ad un numero limitato di clienti per volta, in base alle caratteristiche dei singoli locali, in modo da assicurare il mantenimento di almeno 1 metro di separazione tra i clienti. Laddove possibile, privilegiare l’utilizzo degli spazi esterni”
Nel documento si specifica ancora che “la postazione dedicata alla cassa può essere dotata di barriere fisiche (es. schermi); in alternativa il personale deve indossare la mascherina e avere a disposizione gel igienizzante per le mani. In ogni caso, favorire modalità di pagamento elettroniche, possibilmente al tavolo” e “i clienti dovranno indossare la mascherina tutte le volte che non si è seduti al tavolo”. “Al termine di ogni servizio al tavolo andranno previste tutte le consuete misure di disinfezione delle superfici, evitando il più possibile utensili e contenitori riutilizzabili se non igienizzati (saliere, oliere, ecc). Per i menù favorire la consultazione online sul proprio cellulare, o predisporre menù in stampa plastificata, e quindi disinfettabile dopo l’uso, oppure cartacei a perdere”.
Uno dei nodi del dibattito è stata la distanza tra i tavoli che dovranno essere “disposti in modo che le sedute garantiscano il distanziamento interpersonale di almeno 1 metro di separazione tra i clienti. Tale distanza può essere ridotta solo ricorrendo a barriere fisiche tra i diversi tavoli adeguate a prevenire il contagio tramite droplet“, si legge nel documento. “La consumazione al banco è consentita solo se può essere assicurata la distanza interpersonale di almeno 1 metro tra i clienti”, mentre saranno vietati i buffet.
Parrucchieri e centri estetici: no a sauna, bagno turco e vasche idromassaggio
Linee guida simili anche per acconciatori, barbieri ed estetisti che dovranno garantire una permanenza limitata dei clienti all’interno dei locali “limitatamente al tempo indispensabile all’erogazione del servizio o trattamento. Consentire la presenza contemporanea di un numero limitato di clienti in base alla capienza del locale”. L’area di lavoro, se possibile, “può essere delimitata da barriere fisiche adeguate a prevenire il contagio tramite droplet”. Dovrà essere eliminata inoltre la disponibilità di riviste e materiale informativo di uso promiscuo. Sono inibiti, dove presenti, l’uso della sauna, il bagno turco e le vasche idromassaggio“.
In alcune circostanze sarà impossibile mantenere la distanza di un metro tra cliente e operatore. In questo caso entrambi “devono indossare, compatibilmente con lo specifico servizio, una mascherina a protezione delle vie aeree”. “In particolare per i servizi di estetica, nell’erogazione della prestazione che richiede una distanza ravvicinata, l’operatore deve indossare la visiera protettiva e mascherina Ffp2 senza valvola e procedere ad una frequente igiene delle mani con soluzioni idro-alcoliche (prima e dopo ogni servizio reso al cliente) e utilizzare camici/grembiuli possibilmente monouso per gli estetisti. I guanti devono essere diversificati fra quelli utilizzati nel trattamento da quelli usualmente utilizzati nel contesto ambientale”.
Alberghi e strutture ricettive: favorire prenotazioni online e check-in/check-out automatizzati
Oltre alle disposizioni generali, i gestori di strutture ricettive, come alberghi, bed and breakfast e agriturismi dovranno “favorire la differenziazione dei percorsi all’interno delle strutture, con particolare attenzione alle zone di ingresso e uscita. Si suggerisce, a tal proposito, di affiggere dei cartelli informativi e/o di delimitare gli spazi (ad esempio, con adesivi da attaccare sul pavimento, palline, nastri segnapercorso, ecc.)”.
“La postazione dedicata alla reception e alla cassa può essere dotata di barriere fisiche (es. schermi); in ogni caso, favorire modalità di pagamento elettroniche e gestione delle prenotazioni online, con sistemi automatizzati di check-in e check-out ove possibile” e “l’addetto al servizio di ricevimento deve provvedere, alla fine di ogni turno di lavoro, alla pulizia del piano di lavoro e delle attrezzature utilizzate”.
Istruzioni anche riguardo alla gestione del microclima interno alle strutture: “È fondamentale verificare le caratteristiche di aerazione dei locali e degli impianti di ventilazione e la successiva messa in atto in condizioni di mantenimento di adeguati ricambi e qualità dell’aria indoor. Per un idoneo microclima è necessario garantire periodicamente l’aerazione naturale nell’arco della giornata in tutti gli ambienti dotati di aperture verso l’esterno, dove sono presenti postazioni di lavoro, personale interno o utenti esterni (comprese le aule di udienza ed i locali openspace)”.
Ancora, “attivare l’ingresso e l’estrazione dell’aria almeno un’ora prima e fino ad una dopo l’accesso da parte del pubblico. Nel caso di locali di servizio privi di finestre quali archivi, spogliatoi, servizi igienici, ma dotati di ventilatori/estrattori meccanici, questi devono essere mantenuti in funzione almeno per l’intero orario di lavoro. Per quanto riguarda gli ambienti di collegamento fra i vari locali dell’edificio (ad esempio corridoi, zone di transito o attesa), normalmente dotati di minore ventilazione o privi di ventilazione dedicata, andrà posta particolare attenzione al fine di evitare lo stazionamento e l’assembramento di persone, adottando misure organizzative affinché gli stessi ambienti siano impegnati solo per il transito o pause di breve durata”.
Poi, “le prese e le griglie di ventilazione devono essere pulite con panni puliti in microfibra inumiditi con acqua e sapone, oppure con alcool etilico al 75%; evitare di utilizzare e spruzzare prodotti per la pulizia detergenti/disinfettanti spray direttamente sui filtri per non inalare sostanze inquinanti, durante il funzionamento”.
Negozi di abbigliamento: guanti e mascherine obbligatori per i clienti
“In caso di vendita di abbigliamento – si legge – dovranno essere messi a disposizione della clientela guanti monouso da utilizzare obbligatoriamente per scegliere in autonomia, toccandola, la merce” e “i clienti devono sempre indossare la mascherina, così come i lavoratori in tutte le occasioni di interazione con i clienti”.
I Comuni dovranno garantire il rispetto delle disposizioni nei mercati all’aperto
I Comuni dovranno regolamentare la gestione dei mercati, delle fiere e dei mercatini degli hobbisti che sono di loro competenza “individuando le misure più idonee ed efficaci per mitigare il rischio di diffusione dell’epidemia, al fine di evitare assembramenti ed assicurare il distanziamento interpersonale di almeno un metro nell’area mercatale”.
Al fine di assicurare il distanziamento interpersonale potranno essere valutate ulteriori misure quali: “Corsie mercatali a senso unico, posizionamento di segnaletica nelle zone prossimali ai singoli banchi e strutture di vendita per favorire il rispetto del distanziamento, maggiore distanziamento dei posteggi ed a tal fine, ove necessario e possibile, ampliamento dell’area mercatale, individuazione di un’area di rispetto per ogni posteggio in cui limitare la concentrazione massima di clienti compresenti, nel rispetto della distanza interpersonale di un metro”. Nel caso in cui sia possibile, “i Comuni potranno valutare di sospendere la vendita di beni usati”.
Riaprono le piscine, ma vietati gli eventi e le presenze in tribuna
Saranno riaperte anche le piscine con i frequentatori che dovranno però “rispettare rigorosamente le indicazioni impartite dagli istruttori e assistenti ai bagnanti. Il gestore dovrà prevedere opportuna segnaletica, incentivando la divulgazione dei messaggi attraverso monitor e/o maxi-schermi, per facilitare la gestione dei flussi”.
Divieto di accesso del pubblico alle tribune, divieto di manifestazioni, eventi, feste e intrattenimenti. Dovrà essere redatto un programma delle attività il più possibile pianificato in modo da dissuadere eventuali condizioni di aggregazioni e da regolamentare i flussi degli spazi di attesa e nelle varie aree per favorire il rispetto del distanziamento sociale di almeno 1 metro.
Anche in questo caso si chiede di privilegiare l’accesso agli impianti tramite prenotazione e mantenere l’elenco delle presenze per un periodo di 14 giorni. Sarà anche necessario “organizzare gli spazi e le attività nelle aree spogliatoi e docce in modo da assicurare le distanze di almeno 1 metro (ad esempio prevedere postazioni d’uso alternate o separate da apposite barriere). Tutti gli indumenti e oggetti personali devono essere riposti dentro la borsa personale, anche qualora depositati negli appositi armadietti. Si raccomanda di non consentire l’uso promiscuo degli armadietti e di mettere a disposizione sacchetti per riporre i propri effetti personali. La densità di affollamento nelle aree solarium e verdi è calcolata con un indice di non meno di 7 mq di superficie di calpestio a persona. La densità di affollamento in vasca è calcolata con un indice di 7 mq di superficie di acqua a persona”.
“Si rammentano – inoltre – le consuete norme di sicurezza igienica in acqua di piscina. Prima di entrare nell’acqua di vasca provvedere ad una accurata doccia saponata su tutto il corpo, è obbligatorio l’uso della cuffia, è vietato sputare, soffiarsi il naso, urinare in acqua, ai bambini molto piccoli far indossare i pannolini contenitivi. Regolare e frequente pulizia e disinfezione delle aree comuni, spogliatoi, cabine, docce, servizi igienici, cabine, attrezzature”.