A innescare l'incendio, alle 10.15 circa, è stato lo scoppio di un serbatoio. Le fiamme, circoscritte dai vigili del fuoco, erano visibili a chilometri di distanza e, visti i materiali lavorati nell'impianto, il comune di Venezia aveva chiesto ai cittadini di rimanere in casa, chiudendo porte e finestre
“Al momento vi sono ricadute inquinanti solamente all’interno dello stabilimento”. A cinque ore dall’esplosione che ha innescato un maxi-incendio nell’industria chimica 3V Sigma di Porto Marghera, alle porte di Venezia, provocando almeno due feriti che in gravi condizioni, arriva un aggiornamento dell’Arpav sul conseguente allarme per la qualità dell’aria. “Siamo in attesa dei dati dall’Arpav, ma l’allarme sta rientrando: sembra non abbiamo corso un vero e proprio rischio chimico – afferma – il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro arrivato sul posto dell’incendio scoppiato all’industria chimica di Marghera -. Attendiamo questi dati e poi contiamo di riaprire le strade della zona che erano state chiuse, così da poter far tornare le persone al lavoro. Avevamo fatto suonare le sirene di allarme subito per avvertire la popolazione, la macchina comunale ha funzionato”. Una nuova sirena ha suonato per la conclusione dell’emergenza alle 14. La polizia locale ha poi riferito che la viabilità è stata ripristinata e a breve tornerà alla normalità. Vigili del fuoco e personale Arpav rimangono sul posto per la verifica delle condizioni di sicurezza interna allo stabilimento e per le analisi su eventuali inquinamenti ambientali.
A innescare l’incendio, alle 10.15 circa, è stato lo scoppio di un serbatoio. Le fiamme erano visibili a chilometri di distanza e, visti i materiali lavorati nell’impianto, il comune di Venezia aveva chiesto ai cittadini di rimanere in casa, chiudendo porte e finestre. La Polizia locale ha informato che, in base al Piano per le industrie a rischio di incidente rilevante, è necessario anche mettere panni umidi vicino a porte e finestre. In un video si capisce come l’esplosione abbia letteralmente strappato via le finestre di un appartamento a poca distanza dallo stabilimento, distruggendo gli arredi e rovesciando a terra ogni cosa, come fosse un terremoto.
Sul posto sono arrivate 8 squadre del nucleo Nbcr – cioè addestrato per emergenze nucleari, biologiche chimiche e radiologiche – dei vigili del fuoco. L’incendio è stato circoscritto. Al lavoro anche i tecnici dell’Arpav per controllare la qualità dell’aria e l’eventuale rischio di dispersione di sostanze chimiche pericolose che sembra essere scongiurato. L’assessore regionale alla protezione civile, Gianpaolo Bottacin ha spiegato che “all’infuori dell’ambito aziendale non c’è pericolo di incendio, però all’interno è difficile al momento che possa essere spento in tempi brevi, e quindi non si possono escludere altre esplosioni come già avvenuto”.
L’incendio ha interessato un’area di 10mila metri quadrati. Il traffico attorno alla zona è stato interrotto e tutte le linee di trasporto pubblico, compreso quello ferroviario, che passano in zona sono state deviate o sospese, mentre sale l’allarme anche nelle province vicine e il Comune di Venezia in un tweet avvisa che il vento spira “in direzione centro storico” spingendo quindi il fumo verso la laguna.
Sono entrambi ustionati i lavoratori rimasti coinvolti: uno è stato trasportato in elicottero all’ospedale di Verona, l’altro ricoverato prima all’ospedale di Dolo e poi trasferito a quello di Padova. I sindacati alzano il tiro contro la sicurezza all’interno dell’impianto. Di “disastro annunciato” parla il presidente della Municipalità di Marghera, Gianfranco Bettin ricordando che “solo pochi mesi fa i lavoratori avevano scioperato per la sicurezza, denunciando tra l’altro l’insufficienza degli impianti anti incendio”. “Il presidente veneto Luca Zaia aveva detto: “Siamo in apprensione, perché le notizie che ci arrivano non sono rassicuranti”. Ma ora la situazione sembra sotto controllo.
Esattamente 24 ore prima che le sirene suonassero per l’esplosione nell’azienda i residenti su Facebook avevano già denunciato: “Marghera puzza”. In tanti hanno riportato la propria preoccupazione per un “odore pungente di cose chimiche” avvertito già la sera prima. “Un odore acre che ti prende la gola e brucia a volte anche naso e occhi” confermava un’altra. persona “Buttiamo le fabbriche e coltiviamo i campi” scriveva un altro. Da capire, dunque, se l’odore lamentato dai residenti di Marghera possa essere collegato all’incendio di questa mattina.
Foto ufficio stampa dei Vigili del fuoco