Memoriale Coronavirus

Walter Rodriguez, il trasportatore di carne con la passione del rugby ucciso dal coronavirus: ‘Era il Pilone, veniva al campo dopo il lavoro’

MEMORIALE - LE STORIE DIETRO I NUMERI, PER RICORDARE CHI NON C'E' PIU - Di origini argentine, è morto all'ospedale di Pordenone a inizio aprile. Il presidente della Pedemontana Livenza Rugby: "Ci portava la carne per i nostri terzi tempi. Gli avevo chiesto di tornare ad allenarsi. Era un uomo dal cuore grande e un simbolo della nostra società"

Era il classico pilone grande e grosso. L’argentino Walter Rolando Rodriguez se n’è andato il 2 aprile all’ospedale di Pordenone a 44 anni, dove era ricoverato da un paio di settimane in terapia intensiva. Lascia la moglie e una bambina. Il coronavirus non ha risparmiato nemmeno il mondo del rugby.

Rodriguez era un trasportatore di generi alimentari con la passione per il rugby, fino a qualche anno fa giocava in C. Negli ultimi tempi era tentato a rientrare in campo con la sua vecchia squadra di Polcenigo, nei pressi di Pordenone.

Rodriguez era nato in Argentina, più di vent’anni fa era venuto in Italia in cerca di lavoro. La crisi economica nel suo Paese iniziava a farsi sempre più pesante. Aveva avuto modo di conoscere il rugby in Sud America, ma lì i suoi impegni erano stati sporadici. È stato in Italia che è divento un giocatore. Nel rugby aveva trovato tante belle amicizie.

Si chiama Pedemontana Livenza Rugby la squadra di Polcenigo, paesello in provincia di Pordenone. Quest’anno ha giocato in C2 con l’ambizione di esser promossa di categoria. Il presidente della società Carlo Pellegrini dice a ilfattoquotidiano.it: “Rodriguez passava spesso al campo, a portarci la carne per i nostri terzi tempi. Ero quello il suo lavoro. Gli avevo chiesto di tornare ad allenarsi con noi, sembrava convinto. Era un uomo dal cuore grande e un simbolo della nostra società”.

Moreno Muranin detto Neno è l’attuale tecnico della prima squadra. In passato aveva giocato insieme al pilone Rodriguez, in campo facevano coppia nella prima linea del pacchetto di mischia. “Sia in allenamento che in partita era taciturno – racconta a ilfattoquotidiano.it – ma sapeva dare e accettare consigli. Era un buon giocatore, lo chiamavamo Mani di pietra. Aveva il tipico fisico del pilone. Ultimamente era tornato a frequentare il campo di via Polcenigo. Portava la carne con il suo camion e si era fermato per qualche allenamento. Era un bravo ragazzo. Buonissimo, se poteva ti dava il cuore”.

Prima di tesserarsi con Polcenigo Rodriguez aveva avuto una breve esperienza con il Pordenone Rugby. Sulla pagina facebook del club il ricordo è sincero: “Walter Rodriguez ha passato la palla. Walter, carrarmato, IL Pilone, l’argentino, eccolo in una foto con alle spalle il campo di via Mantegna. Arrivato dall’Argentina, dopo un breve periodo di militanza nel Pordenone, Walter va a giocare con il Polcenigo. Il covid-19 lo ha portato via a soli 44 anni, noi lo vogliamo salutare attraverso il ricordo vivido e commosso di due amici e compagni di rugby, storie che uniscono il Pordenone e il Pedemontana Livenza Rugby nell’ultimo omaggio ad un vero rugbista”. Ecco cosa scrive Michele: “Era tanto forte e duro in campo, quanto sempre allegro positivo e sorridente fuori dal campo. Era una persona vera, genuina, era Walter! Non giocava pilone, era IL PILONE”. Il post di Gigi: “Ci ho giocato insieme i miei primi anni di prima squadra nel Polcenigo, intorno al 2004-05, eravamo tutti piccoli e lui era quello grande e grosso con esperienza dall’Argentina. Uno che mangiava l’erba per intimidire l’avversario e soffiava come un toro! Ci ha insegnato lo spirito che bisogna avere in partita e fuori dal campo, sempre disponibile e mattatore dello spogliatoio”.

Gli amici del rugby erano a conoscenza del ricovero di Walter: Fumava ed era in sovrappeso, ma con quel fisico erano tutti sicuri che ce la avrebbe fatta. Invece il coronavirus non ha avuto rispetto neanche per il pilone argentino.