In Umbria scontro a distanza tra i sindaci dopo gli assembramenti in strada di decine di persone per una festa tradizionale: il primo "alza i muri" con un'ordinanza che vieta l'ingresso agli abitanti vicini, l'altro minaccia ricorso (ma anche denunce e quarantene obbligatorie)
Decine di persone in strada, molte delle quali senza mascherine, alla vigilia della riapertura del 18 maggio. E non è bastato nemmeno l’intervento delle forze dell’ordine a disperdere gli assembramenti. Venerdì pomeriggio alcuni residenti di Gubbio hanno festeggiato la tradizionale Festa dei Ceri (pur senza la corsa dedicata al patrono Sant’Ubaldo) dimenticandosi del distanziamento sociale. E così sabato è esploso il caso: il sindaco del comune di Gualdo Tadino, Massimiliano Presciutti, ha firmato un’ordinanza per alzare i muri e impedire per 14 giorni agli eugubini di entrare nella sua città mentre il collega di Gubbio, Filippo Maria Stirati, ha annunciato denunce e quarantene obbligate nei confronti dei responsabili, pur minacciando di fare ricorso contro la barriera alzata dal comune vicino.
Molti cittadini di Gubbio hanno festeggiato i Ceri rimanendo nelle proprie case o sui balconi ma alcuni proprio non ce l’hanno fatta: tra venerdì sera e sabato mattina hanno fatto il giro del web le immagini di centinaia di persone che si sono riversate nelle vie del centro storico, in particolare Corso Garibaldi, senza rispettare il distanziamento e molti anche senza alcuna forma di protezione individuale. Dopo le 18 sono intervenute anche le forze dell’ordine ma la situazione è sfuggita di mano in pochi minuti. “Decine di persone hanno preferito mancare di rispetto alla solennità della nostra festa e al Santo patrono Ubaldo – è intervenuto venerdì sera il sindaco di Gubbio Stirati – mettendo in pericolo la pubblica incolumità, andando a creare assembramenti in alcune vie della città”.
Il primo cittadino ha annunciato denunce penali e amministrative inizialmente nei confronti di 15 persone (ma il numero è destinato a salire) e sono pronte le ordinanze per la quarantena obbligatoria. È esclusa invece la possibilità di una “zona rossa” sullo stile di Saviano in Campania o della umbra Giove.
Ma sabato mattina è scattata la protesta del sindaco di Gualdo Tadino, comune di 15mila abitanti che confina con Gubbio: Presciutti ha parlato di fatti “incresciosi e intollerabili” e di “una bomba sanitaria che rischia di esplodere con conseguenze gravissime non soltanto per la città di Gubbio”. Per questo ha firmato un’ordinanza che vieta a tutti i cittadini eugubini, per 14 giorni, di entrare nel territorio di Gualdo se non per le solite comprovate esigenze di lavoro o salute. “Sono molto preoccupato e non ho motivi campanilistici per prendere questa decisione – ha continuato Presciutti a Umbria 24 parlando della rivalità tra i due comuni – mi sorprende il silenzio della Presidente della Regione Donatella Tesei”.
La decisione però non è piaciuta per niente al sindaco di Gubbio Stirati che nel pomeriggio è andato allo scontro: “Un atto inaccettabile e di pochissimo garbo istituzionale – ha detto in conferenza stampa – Sono davvero sorpreso, stupito”. E non è escluso che alla fine il sindaco di Gubbio possa fare ricorso contro l’ordinanza: “E’ da valutare – ha concluso Stirati – parlerò il prima possibile con il prefetto”.