Mario Balzanelli: "A Taranto sono diminuiti i positivi ma aumentati questi pazienti che sono del tutto simili a Covid ma senza che il virus emerga dal tampone, talvolta lo scoviamo solo nel liquido del lavaggio bronco-alveolare". Il virologo dell'Università di Milano già li aveva descritti in uno studio apparso su Radiology
Niente tosse, nessuna difficoltà a respirare. Sintomi molto sfumati e tamponi che risultano negativi. Ma poi le tac svelano polmoniti interstiziali esattamente come nei pazienti Covid. Una serie di casi in aumento, spiega Mario Balzanelli, presidente nazionale della Sis 118: “Sono del tutto simili a Covid ma senza che il virus emerga dal tampone, talvolta lo scoviamo solo nel liquido del lavaggio bronco-alveolare“. Anche il virologo Fabrizio Pregliasco ha confermato: “E’ vero: sono stati rilevati casi simil-Covid e preoccupano perché potrebbero sfuggire“, proprio per via della negatività del tampone. “Abbiamo evidenziato questo fenomeno anche in uno studio di cui sono il coautore, pubblicato su ‘Radiology’ e condotto a Codogno – ricorda il virologo – che ha messo in luce la presenza di polmoniti in pazienti asintomatici o paucisintomatici. Ebbene, questo ci dice che il valore del tampone deve essere esaminato“.
Balzanelli dice che a Taranto, dopo il lockdown, ha visto sempre meno pazienti positivi ma al tempo stesso “questi casi sono aumentati, e sono tutti uguali”. Definisce il fenomeno delle polmoniti ‘Covid-like’ “ormai preoccupante anche nei numeri” e parla di “casi misteriosi segnalati anche da medici del resto d’Italia”. Per questo cita l’ultimo caso, recentissimo, di un uomo di 80 anni che chiama il 118 di Taranto dicendo di soffrire di stipsi e di avere una leggera febbre, 37.5, appena comparsa. Né tosse né affanno, nessuna patologia respiratoria cronica. La Centrale operativa 118 ha un protocollo che prevede il trasporto nell’ospedale Covid immediato e l’attivazione del percorso di valutazione clinica e di studio diagnostico-differenziale per qualunque caso che presenti sintomatologia compatibile con Covid-19, anche la più sfumata. Viene effettuato il tampone naso-faringeo: negativo. Poi l’emogasanalisi, un’ indagine che consente attraverso il prelievo di sangue arterioso dall’arteria radiale di valutare, in modo preciso, l’efficacia della funzioni di ossigenazione e di ventilazione del polmone, e quindi le esatte concentrazioni nel sangue di ossigeno e di anidride carbonica. Qui la prima sorpresa: una condizione di severa insufficienza respiratoria acuta. La tac svela il secondo riscontro: polmonite interstizio-alveolare Covid-like. Ma “questo caso è solo uno dei tanti. Nella nostra esperienza, circa il 50% dei pazienti presenta quadro combinato di insufficienza respiratoria acuta, negatività all’esame del tampone, riscontro laboratoristico e soprattutto radiologico alla Tc del torace, altamente suggestivo di Covid-19”, sintetizza l’esperto.
“Mi diranno che non tutte le polmoniti interstiziali sono legate al coronavirus – commenta Balzanelli – ma in questo periodo fanno scattare un allarme. Allarme che ha portato gli specialisti a cercare il virus più in profondità, trovandolo talvolta nel liquido del lavaggio broncoalveolare”. Insomma, per Balzanelli “il virus è sceso”. Questi casi di polmoniti simil-Covid costituiscono secondo il presidente della Sis 118 “un popolo che sfugge alle classifiche” e fa sorgere delle domande “sull’elevata percentuale di possibili falsi negativi in soggetti oligosintomatici o francamente sintomatici (nella nostra esperienza una percentuale del 50%) – spiega Balzanelli – quesiti che l’esame broncoscopico può contribuire in modo determinante a chiarire, anche precocemente”.