Le forze di sicurezza egiziane hanno arrestato Lina Attalah, direttrice del sito d’informazione indipendente Mada Masr, perché si era recata davanti al carcere di Tora, dove sono detenuti numerosi oppositori politici, compreso lo studente egiziano dell’università di Bologna, Patrick George Zaki, per intervistare la madre dell’attivista Alaa Abdel-Fattah che da giorni dorme in strada, davanti al penitenziario, per chiedere la liberazione del figlio.
Mada Masr Editor-in-chief Lina Attalah was arrested for nothing more than doing journalism. We hold authorities responsible for her well-being and call for her immediate and unconditional release: https://t.co/L1RHscN812 pic.twitter.com/CFkoOwwK8e
— Mada Masr مدى مصر (@MadaMasr) May 17, 2020
A dare l’annuncio è stato il portale di informazione su Twitter. Attalah è stata portata alla stazione di polizia cairota di Maadi, in attesa di essere interrogata domani dalla procura, spiegano dalla redazione di Mada Masr. Ma le autorità del Cairo non hanno ancora fornito alcuna conferma riguardo all’arresto della giornalista. Secondo quanto riportato dalla redazione, alla giornalista, fermata intorno alle 12, è stato confiscato il cellulare e le è stato impedito di contattare il proprio avvocato per spiegare i motivi dell’arresto.
Il sito d’informazione è finito da mesi nel mirino delle forze di sicurezza del presidente Abdel Fattah al-Sisi che nel novembre scorso hanno fatto irruzione nella sede e incarcerato per un breve periodo di tempo tre membri della redazione, fra cui la stessa Attalah.
La giornalista si era recata davanti al carcere di Tora, la cui sezione II Scorpion è diventata ormai famosa perché è lì che finiscono gli oppositori al regime di al-Sisi, per raccogliere il racconto di Laila Seif, 64enne matematica egiziana che da giorni vive e dorme in strada, davanti alla struttura, per protesta contro la reclusione del figlio, Alaa Abdel Fattah, programmatore informatico e tra i leader più influenti della Rivoluzione di Piazza Tahrir del gennaio 2011.