Il calcio nell’era della pandemia ha un nuovo avversario: il vuoto sugli spalti. Perché il dover giocare a porte chiuse, oltre a offrire un pessimo colpo d’occhio per le tv, rischia di mutare l’essenza stessa di questo sport. Così, se in Germania avevano pensato di risolvere il problema con dei cartonati dei tifosi a dimensione naturale, in Corea del Sud sono andati addirittura oltre.
Nella sfida casalinga di K-League contro il Gwangju, l’FC Seul ha infatti deciso di riempire i seggiolini delle tribune con dei manichini con tanto di mascherina sulla bocca. Non il massimo, ma comunque niente di particolarmente kitsch rispetto ad altre proposte che sono circolate in questo periodo. Peccato per un unico, piccolissimo, dettaglio. La finte tifose sugli spalti erano in verità delle bambole gonfiabili. E visto che in Corea del Sud la pornografia è stata vietata, e lo scorso anno sono stati bloccati oltre 800 siti contenenti video a luci rosse, il club della capitale è stato travolto dalle polemiche. La dirigenza ha spiegato che si è trattato di un semplice malinteso con il fornitore e ha chiesto immediatamente scusa ai tifosi tramite una breve dichiarazione su Instagram. “La nostra intenzione – hanno spiegato i vertici dell’FC Seul – era quella di fare qualcosa di leggero in questi tempi difficili. Penseremo già intensamente a ciò che dobbiamo fare per garantire qualcosa del genere non accada mai più”.
Una spiegazione che, tuttavia, non ha convinto fino in fondo. Diversi utenti hanno fatto notare come un’iniziativa simile deve aver necessariamente coinvolto un elevato numero di persone ed è improbabile che nessuno, fra chi ha ordinato i manichini, chi li ha spediti, chi li ha vestiti e chi li ha collocati sui seggiolini dello stadio si sia reso conto dell’effetto. Ma non finisce qui. Perché questi manichini reggevano uno striscione che, come ha spiegato il sito Koreaboo, era in verità un banner pubblicitario per un sito per adulti.