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Coronavirus, boom di richieste di divorzio dopo il lockdown. L’avvocato: “Questa situazione ha fatto esplodere tensioni latenti”

Se per i fidanzati lasciarsi è più semplice, le cose si complicano per i coniugi anche se il Consiglio nazionale forense (Cnf) ha acconsentito proprio negli scorsi giorni che le coppie che richiedono la separazione consensuale possano farlo ora anche via mail, con delle vere e proprie udienze virtuali

di F. Q.

Anche in Italia, come già era successo in Cina, la quarantena imposta dal coronavirus ha portato tante coppie a vivere una convivenza forzata o, al contrario, affrontare la relazione a distanza, mettendo in crisi molte relazioni. E così, finito il lockdown, c’è stato un boom delle richieste di divorzio. Se per i fidanzati lasciarsi è più semplice, le cose si complicano per i coniugi anche se il Consiglio nazionale forense (Cnf) ha acconsentito proprio negli scorsi giorni che le coppie che richiedono la separazione consensuale possano farlo ora anche via mail, con delle vere e proprie udienze virtuali.

“Riuscire a fornire dati esaustivi sul fenomeno non è ancora possibile, ma da qualche settimana sto ricevendo circa il doppio delle richieste di informazioni per procedere alla separazione legale o per rendere effettivo il divorzio – ha spiegato a Vanity Fair l’avvocata Valentina Ruggiero, esperta in diritto di famiglia – Questa situazione ha fatto esplodere tensioni latenti o ha esasperato situazioni già critiche, portando i partner alla decisione di prendere strade diverse”.

Per evitare che i divorzi siano frutto di decisioni affrettate e prese d’impulso, il consiglio è quello di muoversi con la massima cautela: “Dato il forte carico di stress emotivo degli ultimi due mesi, il mio primo consiglio è quello di valutare bene insieme al partner, per capire se si tratti di una crisi dovuta al momento o se, effettivamente, il rapporto è arrivato al capolinea. Consiglio anche a tutti i miei colleghi di cercare di fare lo stesso. Nella maggior parte dei casi, non si tratta di una decisione presa a cuor leggero, ma di un reale desiderio di separazione, ma credo sia nostro dovere morale cercare di individuare quella piccola percentuale di casi che più di un avvocato divorzista ha bisogno di un aiuto psicologico”.

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