“Il provvedimento di riapertura totale di una società intera, e non solo di un’azienda, di un bar o di un ristorante, è stato oggetto di una discussione piuttosto lunga e complessa in cui tutti i governatori, senza nessuna distinzione, sono stati assolutamente compatti. Il governo ha recepito questa compattezza e l’ha utilizzata perché noi lo abbiamo aiutato a venire fuori da una situazione difficile“. Così, ai microfoni di “24 Mattino” (Radio24), il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, spiega il confronto notturno con il presidente del Consiglio Giuseppe Conte su alcuni punti del dpcm relativo alla riapertura.
“Quelli che chiamiamo tecnici, burocrati, tecnocrati non sono politici – spiega – Quindi, gli viene chiesto un parere, ma non si assumono la responsabilità di decidere e si tutelano. Se si parla, ad esempio, di due metri di distanza tra i tavolini di un bar, loro dicono: ‘Facciamo tre metri, così stiamo tranquilli’. Il ragionamento è sempre quello. Per questo motivo esiste la democrazia rappresentativa dei sistemi politici, perché i politici devono intervenire nella mediazione tecnica della decisione effettiva e si devono prendere le loro responsabilità“.
Sul presidente della Regione Campania, Emiliano chiarisce: “De Luca ha fatto le stesse cose che stiamo facendo noi tutti presidenti regionali. Non ha firmato l’accordo col governo? Non c’era proprio niente da firmare, c’era semplicemente da dare o non dare l’intesa. La sua era una posizione politica non particolarmente diversa dalle altre. Non era d’accordo su un punto: pretendeva, giustamente, che il governo dicesse se c’erano le condizioni epidemiologiche per riaprire – continua – E siccome il governo ha chiesto alla Regioni di fare l’esame di questa situazione in loco, la decisione alla fine è in corresponsabilità. De Luca pretendeva di saperlo dal ministero della Salute. L’unico screzio è stato questo ma del tutto irrilevante nel contesto generale, molto enfatizzato sulla stampa oggi. De Luca sta facendo campagna elettorale? Non è nelle mie prerogative dire sì o no”.
Riguardo alla situazione delle spiagge pugliesi in estate, il presidente barese puntualizza: “Non militarizzeremo il litorale e la nostra è una decisione politica. Rispetto all’Emilia Romagna abbiamo probabilmente molte più spiagge libere, quindi non abbiamo un turismo di massa strutturato come quello romagnolo. Abbiamo migliaia e migliaia di masserie, bed and breakfast, trulli. Abbiamo anche stupende spiagge libere che però noi dobbiamo presidiare con i Comuni – aggiunge – perché sono i Comuni che se ne occupano, allo stesso modo delle spiagge attrezzate in concessione. Bari per esempio ha km e km di spiagge libere e attrezzate, che però sono gestite dal Comune. Sarà difficile gestire le spiagge libere? Se penso a tre mesi fa tutto sembrava difficile. Adesso mi sembra un miracolo essere arrivati a oggi“.
Emiliano, infine, si sofferma sulla situazione sanitaria in Puglia: “Oggi abbiamo un livello di rianimazione e terapie intensive che è più del doppio di quello precedente al lockdown e questo va mantenuto e utilizzato anche per la medicina ordinaria. Ho aumentato di 2mila posti letto il sistema sanitario pugliese, ho il doppio delle rianimazioni e me le terrò strette perché tutti quelli che verranno operati in Puglia nei prossimi anni avranno a disposizione le terapie intensive. E questo abbatterà la mortalità, ne sono certo”.