“Negli scorsi giorni ci siamo immaginati come avremmo potuto riaprire in sicurezza. Abbiamo appreso le cose da internet, perché se avessimo aspettato le indicazioni delle autorità regionali, saremmo ancora chiusi”. Alfio è un gestore di uno dei locali del Naviglio. Oggi per la prima volta i suoi clienti potranno tornare a sedersi nella sua osteria ligure. Tavoli distanti almeno un metro, gel igienizzante, mascherine. Davanti a lui, una vineria ha dovuto dimezzare i tavoli in esterna per rispettare il distanziamento. Si entra in una sola direzione e c’è anche i punti di sosta per andare al bagno: “Ci dobbiamo inventare una nuova vita notturna altrimenti noi ne soffriremmo molto, speriamo di tornare alla normalità” spiega uno dei gestori mentre i dehor iniziano a riempirsi. In un’altra zona della vita notturna milanese, corso Como, sono pochi i locali che hanno aperto. Qui prevalgono i pendolari che tornano a casa dalla stazione Garibaldi così come a Cadorna. Escono dalla metro e si infilano sui regionali diretti alle diverse città dell’hinterland
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