Giustizia & Impunità

Norcia, il sindaco Nicola Alemanno (Fi) indagato per corruzione. I pm: “Autorizzò apertura filiale banca e poi ne divenne socio”

L'ex vicesegretario regionale di Forza Italia, molto vicino a Silvio Berlusconi al fattoquotidiano.it: "Totale disponibilità nei confronti della magistratura e assoluta certezza di poter dimostrare la correttezza del mio operato"

Un’autorizzazione “urgente e illegittima” per aprire la filiale della Banca Credito Cooperativo di Spello e Bettona in piena emergenza sisma per poi diventarne socio pochi mesi dopo. È con l’accusa di corruzione che la Procura di Spoleto ha chiuso le indagini nei confronti del sindaco di Norcia, Nicola Alemanno, ex vicesegretario regionale di Forza Italia e molto vicino a Silvio Berlusconi. Insieme a lui sono indagati anche altre cinque persone tra cui i vertici della banca, la responsabile dell’Area economico finanziaria del Comune, Loretta Marucci, e l’assessore al Turismo Giuseppina Perla. I reati, a vario titolo, sono corruzione, peculato, turbativa d’asta e falso.

Al sindaco di Norcia e all’assessore i pm spoletini guidati dal procuratore Alessandro Cannevale contestano anche il reato di peculato per aver utilizzato l’auto del Comune per pranzi e visite mediche e un pranzo da 40 euro per cui avrebbe chiesto un rimborso “attestando falsamente di aver partecipato a un incontro istituzionale alla Usl Umbria 2”. Il sindaco Alemanno conferma la notizia della chiusura delle indagini anticipata domenica dai giornali locali e prova a difendersi così dalle accuse: “Venerdì sera è arrivato un avviso di conclusione delle indagini di un iter legato a un anno fa – dice al fattoquotidiano.it il primo cittadino – da una lettura superficiale sembra che non ci sia novità. La mia posizione è sempre quella: totale disponibilità nei confronti della magistratura e assoluta certezza di poter dimostrare la correttezza del mio operato”.

L’indagine dei sostituti procuratori Michela Petrini e Patrizio Mattei era scattata nel gennaio del 2019 con le perquisizioni della guardia di finanza nella casa del sindaco. Il cuore della vicenda riguarda l’autorizzazione concessa il 14 novembre 2016, due settimane dopo il terremoto che mise in ginocchio il piccolo comune della Valnerina per l’installazione di un prefabbricato adibito a filiale della Banca Bcc di Spello e Betto. Tutto questo con “un semplice visto, in via temporanea e in deroga per l’emergenza sisma”. Secondo l’impianto accusatorio, pochi mesi dopo (febbraio 2017), il sindaco Alemanno era diventato socio della banca “sia in qualità di persona fisica che quale legale rappresentante della Omnigis”. La Bcc aveva partecipato al Bando tesoreria del comune e aveva vinto, sostengono i pm, perché era “l’unica partecipante alla gara” e “i tempi troppo brevi non consentivano un’adeguata istruttoria, tutta concentrata nel periodo natalizi”.

In cambio, secondo la Procura di Spoleto, l’operazione avrebbe comportato “vantaggi” sia per il sindaco che per la banca. Il primo non sarebbe diventato socio in assenza di una sede a Norcia e questo ruolo avrebbe comportato la possibilità di votare in assemblea, la “ripartizione degli utili della società cooperativa” e “la fruizione di servizi riservati”. Lo stesso giorno dell’autorizzazione, il sindaco Alemanno avrebbe aperto presso la Bcc anche un conto corrente, seppur rimasto inattivo. La banca invece, sostengono i pm, dalla sua avrebbe ottenuto “la possibilità di garantirsi un ruolo primario nei prossimi anni della gestione dei finanziamenti per la ricostruzione acquisendo un ruolo di spicco sul mercato creditizio della zona del cratere”.

Il primo filone dell’inchiesta riguardante la nuova filiale era stato chiuso nei mesi scorsi: ad Alemanno e altre quattro persone erano state contestate violazioni al Testo unico dell’edilizia e al Codice dei beni culturali per il prefabbricato in un’area sottoposta a vincolo paesaggistico “senza il necessario permesso a costruire e in assenza della preventiva valutazione di incidenza ambientale”. Per indagare sui rapporti tra il sindaco e la banca, invece, la Procura di Spoleto aveva chiesto una proroga delle indagini concluse in questi giorni. A febbraio Alemanno era stato rinviato a giudizio con l’accusa di falso e abuso edilizio per la vicenda del centro polivalente di Norcia costruito con la raccolta di fondi promossa dal Corriere della Sera e da Tg La 7. In quell’occasione l’archistar Stefano Boeri era stato prosciolto dal gup di Spoleto, Federica Fortunati.

Twitter: @salvini_giacomo