“Estate 2020 Insieme ci fermiamo, Estate 2021 insieme ripartiamo” è lo slogan del manifesto di Assomusica che racchiude le principali agenzie live (Friends & Partners, Live Nation, Magellano, Vertigo, Vivo Concerti, Comcerto, D’Alessandro e Galli, Daze) che hanno comunicato di aver posticipato tutti i grandi eventi dell’estate (oltre cento) e molti Festival al 2021. Ma non tutti hanno firmato quel manifesto. Strutture indipendenti come OTR Live, Imarts, Ponderosa e altre non vogliono gettare la spugna, anzi stanno già lavorando per presentare un progetto che comprenda un tour ragionato da sviluppare su luglio, agosto e settembre. Sempre rispettando le direttive del governo: massimo mille persone per eventi all’aperto, con tutte le misure di sicurezza del caso. Una scelta coraggiosa, ma necessaria.
Antonio Colombi di Color Sound (che conta artisti come Ornella Vanoni, Patty Pravo, Le Vibrazioni e Michele Zarrillo) non si è allineato al manifesto. “Sono favorevole alla ripartenza, dobbiamo vedere il come e dove attuare i live perché non è così semplice.- ci racconta – Io con il mio staff stiamo facendo le giuste valutazioni del caso, da condividere con gli artisti, a livello di costi e gestione, pensando a soluzioni anche diverse. La musica deve andare avanti, cambiando e andando incontro alle necessità e alle esigenze di tutti. Se solo riuscissimo a realizzare anche solo il 30% degli obbiettivi, che avevamo per questa stagione, sarà un grande successo anche per tutti i lavoratori che collaborano con noi”.
Abbiamo incontrato Francesco Barbaro, fondatore di ORT Live, una delle agenzie live più longeve e importanti in Italia, che ha nel suo carnet nomi come Daniele Silvestri, Max Gazzè, Carmen Consoli, Carl Brave, Diodato, Levante e Irene Grandi, per citarne alcuni.
Perché non vi fermate?
Quello che stiamo attraversando è un momento difficilissimo per il settore. Sembrava fosse arrivata la fine del mondo, molti già da giorni parlavano di concerti spostati al 2021, altri hanno ipotizzato il 2022, in attesa del vaccino. Quando è uscito il dpcm io ho intravisto una luce piccola piccola in fondo al tunnel.
Quale?
La possibilità di sfruttare gli eventi all’aperto con massimo mille persone dal 15 giugno. Non me la sono sentita di sottoscrivere il manifesto di Assomusica e di tutte le altre agenzie perché io voglio lavorare e posso lavorare. Non discuto che artisti del calibro di Vasco, Tiziano Ferro, Laura Pausini, Ultimo, Cremonini e tanti altri debbano rimandare i loro grandi eventi. Ci sta, è logico. Ma ho trovato un po’ arrogante quel manifesto perché mi sono chiesto subito, noi che facciamo? Stiamo fermi per un anno? Oltre agli artisti ci sono anche tantissimi tecnici, maestranze e persone che non hanno nemmeno ricevuto il bonus dei 600 euro. Famiglie disperate, conosco situazioni davvero di disperazioni e dolore.
Quindi la soluzione è rimboccarsi le maniche. Cosa fare?
Dobbiamo sfruttare con intelligenza le direttive che il governo e il comitato tecnico scientifico ci hanno dato. Su quello dare un messaggio di speranza anche ai fan e lavorare per far sì che ci sia un progetto condiviso e realizzabile. In queste ore frenetiche sto cercando di chiudere delle pratiche per poi fare delle proposte concrete agli artisti con calendari che si espandano su luglio, agosto e settembre. In base alle loro risposte cercheremo di muoverci di conseguenza.
Hai già in mente delle location?
Capisco che nelle grandi città sia poco pratico mettere su un evento di mille persone, ma concentriamoci sulla provincia. Sulle montagne, penso ad esempio all’evento che Neri Marcorè organizza sempre nelle campagne nelle Marche, ma ci sono anche le Dolomiti e la Valle D’Aosta. E ancora al sud ci sono degli anfiteatri meravigliosi. Penso a eventi speciali. come quando Daniele Silvestri ha cantato al teatro greco di Tindari all’alba. Insomma lavoriamo, sfruttando la creatività.
E in autunno cosa accadrà?
Per come stanno adesso le cose non prevediamo concerti in teatri da 200 posti. La situazione è un po’ più complicata, anche dal punto di vista burocratico ed economico. Poi le cose possono cambiare. Abbiamo visto che i bar e ristoranti dovevano aprire il primo giugno e si è anticipato tutto al 18 maggio. Siamo fiduciosi, ma per adesso riusciamo a organizzare live estivi. Si dovrà i fare i conti con i biglietti da vendere, con i cachet degli artisti da ridurre, con minori contributi delle amministrazioni locali, con scenografie più essenziali. Ma non è un problema! Procediamo lo stesso. Riusciremo così anche ad aiutare i tantissimi professionisti che lavorano per mettere in piedi lo show, se non hanno ricevuto il bonus, almeno facciamo in modo che possano guadagnare uno stipendio dignitoso, in questi mesi che verranno. Il ministro Franceschini sta facendo il possibile. Bene i finanziamenti previsti per il mondo dello spettacolo. Ma noi saremo gli ultimi degli ultimi a beneficiarne. Ci sono prima gli enti lirici, poi il cinema e altre categorie di settore. Quindi rimbocchiamoci le maniche.