Continua l’opposizione del fronte del Nord, a cui si aggiunge l’Austria, alla proposta franco-tedesca di un fondo per la ripresa da 500 miliardi che permetta alla Commissione europea di “indebitarsi sui mercati per conto dell’Ue” al fine di finanziarlo. Una condivisione dei rischi e di un futuro pagamento del debito europeo a cui Austria, Paesi Bassi, Danimarca e Svezia non hanno intenzione di aderire. Per questo il Cancelliere di Vienna, Sebastian Kurz, ha annunciato, in un’intervista al quotidiano Oberösterreichischen Nachrichten, la presentazione di una controproposta: “Vogliamo essere solidali con gli Stati che sono stati colpiti duramente dalla crisi – ha detto -, ma riteniamo che la strada giusta siano i mutui e non i contributi“.

Nessuno stanziamento a fondo perduto, quindi, ma prestiti agli Stati che ne hanno bisogno per contrastare le conseguenze economiche legate alla pandemia di coronavirus. “Nei prossimi giorni – prosegue Kurz – presenteremo una proposta con una serie di idee. Siamo convinti che il rilancio dell’economia europea sia possibile senza una comunitarizzazione dei debiti“. E accusa i leader francese e tedesco, che in occasione dell’annuncio hanno puntualizzato che “non esiste un accordo europeo senza un accordo franco-tedesco”, sottolineando il primato dell’asse Parigi-Berlino all’interno dell’Unione, di essersi mossi senza consultare tutti gli Stati membri: “È legittimo che due grandi Stati facciano una proposta, la decisione però va presa tra tutti gli Stati membri dell’Ue”.

Gli fa eco la ministra austriaca per gli Affari europei, Karoline Edtstadler, che in un’intervista al quotidiano Salzburger Nachrichten ha dichiarato: “Si dice che gli aiuti devono andare a coloro che sono stati colpiti di più. Una cosa è comunque certa, i soldi che ora stanno andando a Italia, Spagna oppure Francia vanno usati per superare la crisi. E devono essere restituiti“.

Una posizione, quella dei cosiddetti rigoristi, che ha provocato la reazione del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, che in un intervento su Politico ha lanciato il proprio messaggio ai colleghi europei: “Sono fermamente convinto che la loro posizione rifletta l’incapacità di comprendere le sfide storiche che affrontiamo”.

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