“Non sono io il leader dello Stato Islamico“. Tuta gialla da detenuto, in manette: a pronunciare queste parole è Abdulnasser al-Qirdash, membro di Isis catturato nella notte di mercoledì dalle forze speciali irachene che lo hanno identificato come il nuovo leader di Daesh dopo l’uccisione da parte delle truppe americane del Califfo Abu Bakr al-Baghdadi.
Di fronte a lui un giornalista della tv panaraba al-Arabiya che è riuscito a parlargli in esclusiva. Ma invece di lanciarsi in un’invettiva simile a quelle a cui ci hanno abituato i vertici dell’organizzazione, Qardash smentisce di essere il Califfo delle Bandiere Nere. Il nuovo vertice, la nuova guida del gruppo terroristico, dice, è invece Abdallah Qaradash, noto anche come Abu Ibrahim al-Hashimi al-Qurayshi o Haji Abdallah, ancora latitante, riconosciuto come il nuovo capo voluto da al-Baghdadi e il cui nome era già circolato a ottobre, poche ore dopo l’uccisione del Califfo.
Le forze di sicurezza di Baghdad indicano però Abdennasser Qardash come il nuovo vertice dell’organizzazione. Lui smentisce ed è difficile stabilire se racconti la verità, visto che dopo la morte di al-Baghdadi sono circolate numerose indiscrezioni, anche contraddittorie, sull’identità di chi avrebbe preso il suo posto, o se invece sta solo cercando di migliorare la sua posizione di detenuto, visto che in Iraq è prevista la pena di morte per coloro che hanno aderito al gruppo terroristico.
Nei brevi stralci dell’intervista, l’uomo prende infatti le distanze dallo stesso al-Baghdadi affermando che l’ex capo dell’Isis era “una persona ingiusta”. Il riferimento è al fatto che il defunto Califfo non avrebbe saputo gestire durante la sua leadership le “divisioni interne” all’organizzazione tra i membri iracheni e quelli stranieri.