Durante il convegno on line promosso dalla Fillea Cgil dedicato all’edilizia e agli investimenti, il presidente Ance Gabriele Buia ha parlato dell’esigenza per gli imprenditori di avere “norme scritte in modo semplice che consentano di lavorare nel rispetto delle regole e della trasparenza e di essere al centro di un processo di trasformazione dell’economia che così è allo sfinimento e non ce la facciamo più”. E su questo tema il presidente dell’Anticorruzione Francesco Merloni ha lanciato una proposta. “Presidiamo tutte le stazioni appaltanti con la digitalizzazione. Una strada – sottolinea Anac – che consente all’amministrazione di gestire la gara, fare le comunicazioni con le aziende in tempi rapidissimi, fare la verifica degli operatori economici in tempi veloci, tracciare tutte le decisioni anche nella fase esecutiva e consente la trasparenza che è il presidio vero contro i rischi di infiltrazioni e di irregolarità che purtroppo nel settore sono all’ordine del giorno. Non costerebbe non più di 600 milioni”. Proposta “sposata in pieno” dalla ministra delle Infrastrutture e trasporti, Paola De Micheli, anche lei presente al convegno
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Codice appalti, ministra De Micheli apre alla deroga. E sul “modello Genova” esteso a tutto arriva il no anche dell’Ance

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Appalti e cantieri, ministra De Micheli: “Opere bloccate non per la burocrazia, ma per motivi politici e per assenza di progetti o finanziamenti”

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