Se fino ad oggi l’Italia, primo Paese ad aver affrontato la crisi in Europa, ha rappresentato un punto di riferimento per gli altri Paesi del Vecchio Continente nella gestione della crisi, oggi la Spagna decide di assumere posizioni più prudenti rispetto a quelle di Roma nel post 18 maggio. Secondo fonti interne al governo di Madrid, scrive El Pais, alla Moncloa la cosiddetta Fase 2b è stata giudicata troppo precipitosa.

Così Sanchez e i suoi, che hanno vissuto l’emergenza con una settimana di ritardo rispetto all’Italia, hanno deciso di sganciarsi da Roma e intraprendere un proprio percorso di graduale ritorno alla normalità. Proprio il leader socialista, sostengono le fonti sentite dal quotidiano spagnolo, ha commentato le scelte del governo Conte manifestando anche preoccupazione: “L’Italia va troppo in fretta nella de-escalation. Magari andrà tutto bene, però stanno rischiando molto“.

Questo nonostante tra Roma e Madrid esista un collegamento diretto e una stretta collaborazione, anche per quanto riguarda i dossier economici a livello europeo, ma non solo. I due esecutivi si sono in passato confrontati, continua El Pais, anche su questioni puramente tecniche di gestione della crisi.

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