Tutti i licenziamenti vanno revocati con effetto immediato, perché “sono radicalmente nulli“. È la posizione che la ministra del Lavoro, Nunzia Catalfo, ha ribadito al rappresentante di Jabil, all’indomani dell’iniziativa unilaterale assunta dall’azienda di procedere al licenziamento collettivo di 190 lavoratori della sede di Marcianise, annunciato per lunedì prossimo, 25 maggio. La ministra ha incontrato in videoconferenza il rappresentante italiano della Jabil e i sindacati. Presenti anche il sottosegretario allo Sviluppo economico, Alessandra Todde, e l’assessore al Lavoro della Regione Campania, Sonia Palmeri.
Catalfo ha ricordato che i licenziamenti sono nulli perché “sono stati intimati oltre il termine che la legge prevede dopo la chiusura della procedura di licenziamento collettivo avviata dall’azienda”. Inoltre, la Jabil – oltre a quello finora utilizzato – può richiedere un ulteriore periodo di cassa integrazione con causale Covid-19 interamente finanziato dallo Stato, nonché utilizzare altri strumenti recentemente introdotti per gestire la fase emergenziale, come il ‘Fondo nuove competenze’, al fine di accompagnare il percorso già avviato di ricollocazione dei lavoratori in esubero.
La ministra del Lavoro ha quindi ribadito che “Jabil nel fare ricorso alla Cigo Covid-19 ha evidentemente manifestato l’intenzione di utilizzare uno strumento a carattere straordinario ed emergenziale, interamente a carico della finanza pubblica, finalizzato a salvaguardare i livelli occupazionali nell’attuale situazione di emergenza epidemiologica”. Si tratta perciò di “una iniziativa assolutamente ingiustificata – prosegue Catalfo – sia dal punto di vista sociale sia in contrasto con le disposizioni normative adottate dal governo con il decreto Cura Italia e prorogate con il decreto Rilancio”, che ha esteso il divieto di licenziamento fino al 17 agosto. L’incontro è stato aggiornato a domenica pomeriggio quando, su esplicita richiesta della ministra Catalfo, saranno presenti al tavolo anche i componenti del consiglio di amministrazione di Jabil.
“Il dottor Cillo, massimo dirigente della Jabil Italia, ha chiesto un giorno di tempo per confrontarsi con il board americano, affermando di non poter assumere una decisione diversa da quella annunciata”, spiegano i sindacati Fim, Fiom, Uilm e Failms. Le sigle ribadiscono che “la decisione dell’azienda oltre ad essere assolutamente intollerabile è anche illegale, poiché arriva in un momento di emergenza sanitaria ed economica talmente grave da aver portato il governo a chiedere il blocco dei licenziamenti su tutto il territorio nazionale”. “In attesa del confronto di domani è confermato lo sciopero e si stanno valutando ulteriori forme di mobilitazione, per difendere non solo l’occupazione di un sito produttivo ma anche la tenuta di una realtà come quella casertana, già fortemente in difficoltà”, concludono i sindacati.