La cantate si è sfogata con un lungo post poi "rimosso anche se conservato", come spiega lei stessa
Si è sfogata in un post su Instagram poi “archiviato”. La cantante Syria ritratta in una foto in lacrime con parole di accompagnamento che in molti hanno condiviso: “Questo autoscatto non è per esibizionismo, ma per condividere uno stato d’animo, perché probabilmente dal 3 giugno chi vorrà raggiungere i propri familiari nel Lazio non potrà, perché giustamente dobbiamo tenere sotto controllo il livello dei contagi non possiamo abbassare la guardia! Ma io oggi sto male, piango e non mi vergogno. Oggi mi sento fragile, non ho una residenza a Roma, ma a Milano. Non ho scuse di lavoro per andarci e da figlia piango perché non vedo i miei da tempo, perché il tempo passa, perché devo resistere e mi mancano tantissimo tutti e sono un po’ triste!”. Syria vive infatti da tempo a Milano e per questo non può spostarsi a trovare la famiglia, a Roma: “Non ho contatti ravvicinati neanche con gli amici dal 25 febbraio, mi sento troppo responsabile. Ho fatto il siereologico è negativo. Tanto dura il tempo che dura e dovrei sistematicamente rifarlo per far si che abbia una validità, perché a quanto pare bisogna giustificare il proprio stato di salute ogni settimana. Sono tanto confusa… e scusatemi lo sfogo. Chiaramente ognuno ha le sue cose ben più serie magari… e mi scuso se può sembrare un capriccio, ma tutti viviamo di sentimenti, siamo tutti esseri umani”. Tra le risposte quelle di tante amiche, tra le quali Laura Pausini: “Ceci, forza, è una prova dura ma tu sei forte, manca sempre meno e starai benissimo. Ti voglio bene sempre”. Syria ha poi postato un video dove dice di stare meglio e ringrazia tutti quelli che le sono stati vicino. Ribadisce di essere consapevole che ci sono problemi ben peggiori ma di non aver fatto il post per esibizionismo, come alcuni commentatori avevano insinuato. “Ho archiviato quel messaggio – ha spiegato – ho tolto quella foto perché forse è giusto non guardarla più, però ce l’ho da parte e ci sono anche tutti i vostri messaggi. Siamo esseri umani…”.