Sono in attesa trepidante di vedere in tv questa puntata del programma di Rai 3 Che ci faccio qui (va in onda la domenica ed è visibile poi su Rai Play), di Domenico Iannacone. La puntata si chiama Dalla Tua Parte e sarà l’occasione, per chi non conosce la sua storia, di incontrare da vicino Massimo Manni che parlerà della sua vita, che poi è diventata un tutt’uno con la vita degli oltre 200 animali di cui si prende cura nel suo Santuario Capra libera tutti.
Avremo la possibilità di riflettere profondamente su un argomento diventato sempre più scottante. Non ricordo come sono approdata sulla pagina Facebook di questo Santuario, sicuramente una scoperta durante il percorso nel quale mi sono incamminata da tempo, verso una sempre maggiore consapevolezza riguardo i diritti degli animali e il rifiuto del concetto della nostra presunta superiorità.
Un santuario è un luogo dove trovano salvezza animali destinati al mattatoio o provenienti da storie di sofferenza, sfruttamento o di futura certa morte. Un Santuario è un luogo dove tutti noi possiamo provare ad avvicinarci a un mondo che forse solo per abitudine abbiamo visto in maniera differente finora.
Proviamo a soffermarci per un attimo sul fatto che molti degli animali che vengono quotidianamente uccisi per i nostri ‘bisogni’ alimentari non sono altro che cuccioli, non dissimili da quei micetti o cagnolini che fanno tenerezza ai più, non diversi dagli animali da compagnia che molti di noi accolgono (purtroppo spesso comprandoli invece che cercarli in un canile o raccogliendoli dalla strada) e che mai si sognerebbero di uccidere per metterli nel piatto, anzi scandalizzandosi dei popoli che lo fanno.
Ricordo quante ne sono state dette sui vegetariani, più sui vegani a dire il vero. Che è tutta una moda, che in realtà è proprio per fornire cibo ai vegani che si deforestano e si sfruttano i popoli e insomma cose così. Mi dispiace che si riduca tutto a una lotta ideologica. Credo invece che sia arrivato il momento di comprendere che non abbiamo il diritto di far soffrire gli animali.
Quanto accade in alcuni allevamenti intensivi e nei mattatoi, da quanto denunciano le indagini degli infiltrati, è un crimine che ha trovato per fortuna spazi nei tg dell’edizione della sera. Il primo passo è stato compiuto.
Non amo gli estremismi di nessun tipo così come cerco di rispettare le scelte di tutti, però vorrei che ognuno di noi decidesse cosa è meglio per la propria alimentazione e vita almeno dopo aver preso coscienza di tutto quanto accade davvero, andando oltre le confezioni di polistirolo nelle quali sono incellofanati i pezzi di carne che acquistiamo (ormai) a buon mercato.
Tutti siamo cresciuti con la tradizione italiana delle polpette al sugo la domenica, ma, appunto è una tradizione. ‘Gli animali non hanno bisogno di pietà e neanche di tenerezza, hanno bisogno di giustizia’, dice Massimo Manni. Trovo che sia una dichiarazione piena di verità. La sua forza è di essere un personaggio carismatico in grado di attrarre chiunque senza far leva su sentimenti di pietà o mostrando immagini cruente. Non fosse altro che per la simpatia che generano le sue continue battute.
Il suo messaggio è tutto nei continui video e dirette su Facebook, dove ci si abitua dopo un po’ a conoscere e riconoscere gli animali dal nome (primo tra tutti il mitico Kruzco, che credo sia un lama). Ecco stupirci della loro voglia di giocare, riuscendo ad andare d’accordo tra loro pur appartenendo a specie diverse. E Massimo ha la capacità di cogliere momenti della sua e loro quotidianità che ci mettono addosso il desiderio di andarlo a trovare, di conoscere lui e i suoi migliori amici.
Gli animali poi sono strepitosi, naturali, inconsapevoli dell’effetto che fanno su di noi le loro ‘gesta’, attori perfetti per questa scena in cui l’unico essere umano è Massimo, che va oltre le differenze di specie e ci insegna che loro sono essere viventi senzienti, in grado di provare piacere e dolore come noi altri.
Auguro al Santuario una lunga vita e a Massimo Manni la forza, l’energia e le risorse per accogliere sempre più animali. Magari poterli salvare tutti.