Da Milano fino a Roma e Palermo, i musulmani si sono ritrovati oggi in numerose città d’Italia per celebrare la fine del mese sacro del Ramadan. Le cerimonie, che segnano anche la fine del digiuno, si sono svolte secondo le nuove misure di sicurezza per evitare il contagio da coronavirus. In mattinata è arrivato l’augurio dell’Unione delle Comunità Islamiche d’Italia (Ucoii): “Felice Eid al-Fitr, oggi, a tutti i musulmani d’Italia”, ha detto il presidente Yassine Lafram. “Per noi non si tratta solo della festa che chiude il Ramadan, ma di una doppia celebrazione, perché essa sancisce anche il ritorno dei nostri fedeli in moschea dopo diversi mesi di lockdown”. Da qui l’augurio ai fedeli musulmani di tutta Italia “che Dio accetti il digiuno del sacro mese, le preghiere e ogni opera buona di questo mese e porti pace e benedizione nelle vostre case, con la speranza che la Fase 2 cominci nel miglior modo possibile”.
Quest’anno i musulmani d’Italia hanno trascorso un Ramadan diverso, senza le consuete preghiere collettive in moschea, per non aggravare l’emergenza da Covid-19, le comunità islamiche sono rimaste isolate nell’intimità delle loro case anche dopo la firma del protocollo di riapertura. In concomitanza della fine del “sacro mese del digiuno” è cominciata anche la Fase 2, che permette ai fedeli di riaprire i luoghi religiosi, e di conseguenza anche le sale di preghiera islamica, “ma sempre nel rispetto scrupoloso dei protocolli che servono ad arginare i contagi”. Per cui l’invito dell’Unione ai fedeli è “la massima prudenza e responsabilità nella frequentazione delle sale di culto che riapriranno a partire da domani”.
Il protocollo tra il governo e le varie “anime” che rappresentano i musulmani in Italia era stato siglato il 15 maggio ed è entrato in vigore il 18. Strette le norme come quelle per le chiese e gli altri luoghi di culto con contingentamenti delle presenze e l’obbligo di igienizzazione della moschea prima e dopo la preghiera. In moschea, al di là della grandezza, si può entrare al massimo in 200, mentre nelle preghiere all’aperto si potrà essere fino a mille persone. Comunque ciascun fedele dovrà essere distanziato dall’altro almeno di un metro. Vietato avvicinarsi alla moschea con una temperatura superiore a 37,5 gradi.