Fissato al 3 ottobre il primo appuntamento davanti al gup che dovrà decidere sulla richiesta di rinvio a giudizio per la gestione nello sbarco di 131 migranti bloccati a bordo della nave della Guardia Costiera italiana, da 27 luglio al 31 luglio 2019, quando giunse l'autorizzazione allo sbarco nel porto di Augusta, nel Siracusano
Quando inizierà l’udienza preliminare saranno trascorsi circa 8 mesi dal voto al Senato con cui si decise che l’ex ministro dell’Interno, Matteo Salvini, doveva essere giudicato per sequestro di persona. Slitta ancora, per l’emergenza Coronavirus, il primo appuntamento davanti al gup che dovrà decidere sulla richiesta di rinvio a giudizio per la gestione nello sbarco di 131 migranti bloccati a bordo di nave Gregoretti, della Guardia Costiera italiana, da 27 luglio al 31 luglio 2019, quando giunse l’autorizzazione allo sbarco nel porto di Augusta, nel Siracusano.
La Gregoretti, dopo aver salvato oltre cento persone in mare fu bloccata da Salvini a Catania, il 26 luglio, e poi per altri giorni davanti al porto di Augusta, dove la nave si era spostata su indicazione del Comando generale della Capitaneria di Porto. La Procura di Catania aveva aperto un’inchiesta e poi chiesto l’archiviazione “per manifesta infondatezza della notizia di reato”. Ma i giudici del Tribunale dei ministri non erano stati di questo avviso e dopo nuove indagini vanoave messo sotto accusa Salvini per sequestro di persona, “aggravato dalla qualifica di pubblico ufficiale, dall’abuso dei poteri inerenti alle funzioni esercitate, nonché di avere commesso il fatto in danno di soggetti minori di età”. Il presidente de’ufficio gip/gup di Catania, Nunzio Sarpietro, ha rinviato l’udienza, per la terza volta, fissandola per il 3 ottobre prossimo. La notizia del nuovo slittamento, confermata da uffici giudiziari di Catania è stata pubblicata dal sito di Repubblica. Il presidente Sarpietro, in merito all’appello dell’ex ministro dell’Interno al presidente della Repubblica per “avere garantito un processo giusto davanti a un giudice terzo e imparziale“, ha commentato con il sito del quotidiano: “Stia tranquillo il senatore Salvini, avrà un processo equo giusto e imparziale come tutti i cittadini. Né io né nessun giudice che si è occupato di questo fascicolo abbiamo nulla a che spartire con Palamara. E sono d’accordo con lui: quelle intercettazioni tra magistrati sono una vergogna“.
Intanto si avvicina un altro momento importante per il segretario della Lega ovvero il voto nella Giunta per le Immunità sul caso della Open Arms. Salvini è accusato di plurimo sequestro di persona e rifiuti di atti d’ufficio per il blocco della nave spagnola nel periodo di Ferragosto 2019 al largo di Lampedusa. Il tribunale dei ministri di Palermo ha ritenuto che le persone a bordo della Open Arms fossero “naufraghi” e dunque in nessun caso potevano essere considerati un “pericolo per la sicurezza pubblica”. Per i giudici di Palermo il decreto sicurezza bis “non può essere applicato a navi che soccorrono naufraghi” perché “il soccorso in mare è obbligatorio”. L’inchiesta era stata aperta dalla Procura di Agrigento guidata da Luigi Patronaggio e poi passata per competenza a Palermo. Salvini è accusato di avere trattenuto a bordo della Open Arms per venti giorni 164 migranti poi fatti scendere su ordine del procuratore di Agrigento. “Atto amministrativo e non politico” preso da Salvini in autonomia, senza alcun coinvolgimento del governo, e “ignorando l’emergenza sanitaria a bordo di cui il Viminale era a conoscenza”, hanno scritto i giudici di Palermo.
I giudici del Tribunale dei ministri nel provvedimento citano anche uno scambio di lettere tra Salvini e il premier Giuseppe Conte. In una comunicazione del 14 agosto Conte chiede all’allora titolare del Viminale di “adottare con urgenza i necessari provvedimenti per assicurare assistenza e tutela ai minori presenti sull’imbarcazione”, due giorni dopo il capo del Governo ribadisce “con forza la necessità di autorizzare lo sbarco” e aggiunge “di aver già ricevuto conferma dalla Commissione europea della disponibilità di una pluralità di Stati a condividere gli oneri dell’ospitalità dei migranti della Open Arms, ‘indipendentemente dalla loro età‘”. All’invito, scrivono i giudici, Salvini rispondeva “assicurando che suo malgrado avrebbe dato disposizioni tali da non frapporre ostacoli allo sbarco dei ‘presuntì minori” a bordo della nave “provvedimento che definiva, comunque, come di ‘esclusiva determinazionè del Presidente del Consiglio”. Poi, lo sbarco dei minori avvenne il 18 agosto, quello di tutti gli altri migranti due giorni dopo, su disposizione della Procura della Repubblica di Agrigento. Si era concluso diversamente il caso della Nave Diciotti, frutto di una scelta collegiale delll’allora governo gialloverde e nell’epoca in cui l’Europa si voltava dall’altra parte sulla questione migranti, con il Senato che nel marzo del 2019 aveva respinto la richiesta di processo