Roma, 9 gen (Adnkronos) - "Non guardo una serie televisiva e purtroppo non riesco a leggere un libro che non sia il Pnrr da circa due anni. Un giorno tornerò a fare quelle cose che fanno gli umani, che attualmente a me non sono tragicamente consentite e che mi mancano". Galeotto fu Luca Marinelli, 'colpevole' di aver generato lo sfogo (sincero) di Giorgia Meloni quando, alla conferenza di inizio anno, le è stato chiesto se avesse in programma di vedere 'M', la serie su Mussolini tratta dal libro di Antonio Scurati con il Duce interpretato, appunto, da Marinelli.
Non è la prima volta che la presidente del Consiglio ammette, in pubblico, quanto il potere abbia la forza di logorare chi ce l'ha. "E' un lavoro faticoso", ha ammesso anche oggi. A volte Meloni è riuscita anche a riderci su. Nel '23, a Vilnius per un vertice Nato evidentemente molto impegnativo, in conferenza stampa, sofferente, chiese: "Quanto manca?". Per poi chiarire: "Non è che mi sono stufata di voi, ma le scarpe...Mi fanno malissimo i piedi!".
Per non parlare quando, dal Cairo, in un video messaggio alla festa di FdI, per spiegare la sua assenza, disse: "Anche io sono un essere umano". Ma Meloni non è certo la prima a tentare di far comprendere che 'sporco' lavoro sia quello di leader. Ci sono illustri precedenti, già nella prima Repubblica. Giulio Andreotti, in una delle lettere raccolte in 'Cara Liviuccia', libro pubblicato postumo dai figli, si appoggiava alla moglie: "Ieri sera il mio proposito di non far tardi è completamente naufragato dinanzi a un programma intensissimo", scrive a Livia Danesi.
(Adnkronos) - E giù con un programma di appuntamenti che avrebbe sfiancato chiunque ma, come ammetteva lo stesso presidente del Consiglio, "politicamente utile". Qualche esempio? "Prima tappa l’OASI, il centro di rieducazione dei grandi invalidi di guerra paraplegici. Un’ora di mestizia, rotta solo dal conforto di vederli riconquistati alla vita". E ancora: "Via per Minturno, con sosta a Sperlonga a bere con il prefetto una Coca-Cola. Alle 24 tutta la tribù (395 persone) si è trasferita a Formia per l’inaugurazione del circolo nautico" e "alle 2 ci sono stati i fuochi e subito dopo un chitarrista che pare molto noto è comparso su una barca per cantare (...). Come Iddio ha voluto alle 2.30 sono potuto partire".
Dura, insomma, la vita nel Palazzo. Chiedere a Mario Draghi che, nel 2022, da ex premier in una intervista ammetteva: ora "sperimento un po' di tempo libero. Faccio il nonno, ho quattro nipoti. E mi godo il diritto dei nonni di poter scegliere che cosa fare". Romano Prodi, da parte sua, nei giorni di palazzo Chigi non ha mai nascosto i mal di pancia per dover saltare le sedute di running o, peggio, le uscite in sella all'amata bicicletta.
Ma anche i leader più giovani hanno incontrato qualche difficoltà. A 'Verissimo', Matteo Renzi confessava: "C’è stato un momento, quando ero presidente, che sembrava che la mia vita avesse subito una specie di blackout. Pensavo solo al lavoro e vedevo poco la mia famiglia. Nessuno può ridarmi indietro il tempo 'perso', ma penso di essere un buon padre. Anche se uno di loro finge di non conoscermi, nel senso che, non gli piace essere riconosciuto come, appunto, 'il figlio di'".
(Adnkronos) - Nel 2021, nel bel mezzo di uno scontro con Beppe Grillo, Giuseppe Conte venne 'pizzicato' in bianco, in tenuta da tennis (la sua grande passione), con tanto di sacche porta racchette in mano. "Questa partita l'ha vinta?", chiede un cronista. "Ma era solo un allenamento...", la risposta. Ma, tanto per cambiare, il politico che ha regalato più letteratura anche sulle fatiche della leadership è Silvio Berlusconi. Nel 2008, il Cavaliere al 'Corriere della sera' confessava: "Pensare che ho barche sulle quali non ho quasi mai messo piede, case che ho visto una volta sola, una famiglia che si gode la vita. Sono l'unico costretto a non avere tempo libero".
Agli amici Berlusconi confessava: "Ma vi rendete conto che devo tornare a Roma, a Palazzo Grazioli, dove non c'è mai luce!". Un pensiero ricorrente, tanto che nel 2015 in una dichiarazione l'ex premier ancora favoleggiava: "Ho quella villa meravigliosa ad Antigua, dove sono stato solo una volta...". Un desiderio sussurrato ma rimasto sempre sulla carta, perché il leader di FI è rimasto protagonista per molti anni ancora.