L'azienda di Li Shufu è il primo azionista di quella tedesca, e all'inizio del 2019 ha acquisito il 50% di Smart portandone la produzione in Cina e lasciando in Germania solo il design. Ora punta al bersaglio grosso, ovvero la condivisione di piattaforme, ricerca e sviluppo con Stoccarda
Li Shufu, patron del gruppo automobilistico cinese Geely, vuole ampliare maggiormente la collaborazione con Daimler, di cui è il primo azionista. Un messaggio chiaro quello che il numero uno del colosso asiatico lancia al costruttore tedesco e al quale quest’ultimo, molto probabilmente, dovrà dare necessariamente un seguito, visti i rapporti di forza nell’azionariato dell’azienda. Ciò fa pensare che il rafforzamento della partnership possa passare per la condivisione di piattaforme costruttive e meccaniche – al fine di ottimizzare le economie di scala e far crescere gli utili – ma anche per investimenti comuni in ricerca e sviluppo.
Negli ultimi anni le mosse strategiche di Li Shufu hanno catapultato Geely ai vertici dell’industria mondiale, sia per il valore intrinseco dei marchi posseduti, sia per quello tecnologico e commerciale degli stessi. Lo shopping del magnate cinese è iniziato nel 2010, con l’acquisizione di Volvo, ex proprietà di Ford. Da quella data il brand scandinavo è stato brillantemente rilanciato. Nel 2018, invece, Geely è diventata maggior azionista di Daimler, rastrellandone azioni per 7,5 miliardi di euro e garantendosi il 9,7% dell’azionariato: ecco perché difficilmente Daimler potrà sottrarsi alla volontà di Geely di allargare ulteriormente le maglie della collaborazione già in essere.
Nel 2017 è finita nella rete cinese pure Lotus: Geely ne controlla il 51% ed è pronta a rilanciarla con nuove sportive ed un suv, col target di portare le vendite dalle poche centinaia di unità a oltre 10 mila pezzi negli anni a venire. Il gigante asiatico ha poi presentato Link&Co, brand generalista che punta forte sul rapporto qualità/prezzo e che è pronto al lancio europeo di un suv ibrido plug-in progettato e disegnato in Svezia: sfrutta la piattaforma costruttiva della Volvo XC40.
L’ultimo affare il gruppo di Hangzhou lo ha firmato a inizio 2019, acquisendo il 50% di Smart: quella del futuro, 100% elettrica, sarà ingegnerizzata e costruita in Cina mentre a Daimler, l’altro proprietario, resterà la responsabilità di curarne il design. Le due multinazionali hanno anche investito in Volocopter, una compagnia dedicata al futuro business dei taxi volanti. Geely è pure proprietà della London Electric Vehicle Company (Levc), che costruisce i taxi elettrici di Londra, e di Cao Cao, il più grande car sharing cinese con una flotta di 12 mila veicoli elettrici. Infine, fra i gioielli di Li Shufu c’è Polestar, nata da una costola di Volvo per fare concorrenza all’americana Tesla.