Secondo il rapporto stilato dagli esperti delle Nazioni Unite, il principale compito della missione 'Opus' era quello di contrastare l'invio di rifornimenti da parte della Turchia al Governo di al-Sarraj. Rintracciato anche un carico di elicotteri e gommoni militari partiti rispettivamente da Sudafrica e Malta
Una missione segreta, con agenti partiti da Australia, Francia, Malta, Sudafrica, Gran Bretagna e Stati Uniti per sostenere un progetto chiamato Opus a sostegno dell’autoproclamato Esercito Nazionale Libico (Lna) fedele al generale Khalifa Haftar. La rivelazione arriva da un gruppo di esperti delle Nazioni Unite, citati dall’agenzia di stampa tedesca Dpa, che parla di almeno 20 agenti in arrivo da questi Paesi, alcuni dei quali europei e facenti parte della coalizione a sostegno del Governo di Accordo Nazionale di Fayez al-Sarraj.
Gli agenti, si legge, si sono imbarcati su un aereo cargo da Amman,in Giordania, alla fine del giugno 2019. Formalmente, il loro viaggio aveva lo scopo di svolgere “indagini geofisiche e iperspettrali” in Libia per conto della comunità scientifica. Ma secondo gli esperti dell’Onu questa non era altro che “una copertura”: il vero motivo del loro arrivo in Nord Africa era quello di sostenere le operazioni militari dell’uomo forte della Cirenaica, visto che i 20 fanno parte di compagnie private.
Obiettivo principale della missione era quello di fermare le navi turche con i rifornimenti di armi per l’esecutivo di Tripoli, dove ha sede il Gna riconosciuto dalle Nazioni Unite e alleato, tra gli altri, dell’Italia. Il rapporto parla anche di sei elicotteri militari trasferiti dal Sudafrica in Libia a metà giugno 2019, prima portati in Botswana via terra e poi volati a Bengasi, roccaforte di Haftar. Da Malta, invece, sono partiti due gommoni militari equipaggiati con mitragliatrici e consegnati al Lna. La pianificazione dell’operazione segreta, afferma l’Onu, è stata effettuata principalmente da società con sede negli Emirati Arabi Uniti, ‘Lancaster6’ e ‘Opus Capital Asset’.