Le immagini arrivate nel weekend con centinaia di persone accalcate nelle zone della movida di tutta Italia, da Milano a Napoli e Brescia, hanno scatenato grandi polemiche e tra i critici ci sono anche Linus e Jerry Calà. Secondo il deejay e il comico la colpa delle scene che si sono verificate è dei cosiddetti “vitelloni”, ovvero gli over 35, i veri incoscienti di questa Fase 2.
“Il mondo di giovani o finti giovani, non dei 18enni ma dei 35-40enni che se lo possono permettere e che non si rassegnano a mollare il ruolo di vitelloni, termine che li fotografa perfettamente – ha spiegato Linus in un’intervista all’Huffington Post -. Eterni bambinoni che tutte le sere devono avere una birra in mano, secondo me i più pericolosi in questo momento, che sembra non gliene freghi niente di quello che è successo”.
E Jerry Calà, che da anni anima molte feste e di movida ne sa qualcosa, concorda: “Sono uscito e chi ho trovato per strada? Non certo i ragazzini, che erano molti meno di quanti sono di solito. Erano molto più numerosi i vitelloni, come li chiama Linus, ossia i quarantenni in gruppo – ha detto a Il Giornale -. Tanti erano con la mascherina calata intorno al collo e lo spritz in mano. Sembrava quasi non gliene fregasse nulla di ciò che è accaduto e sta ancora accadendo. Questo sarebbe un fenomeno da studiare anche da un punto di vista sociologico. Sono i quarantenni cresciuti con gli spritz che forse credono di non poterne più fare a meno”.
“Oltre a creare un pericolo oggettivo, procurano anche un pesante danno di immagine perché le loro foto, quando poi escono sui giornali o sui social, fanno cambiare idea anche a chi aveva deciso di uscire rispettando le regole – ha concluso Calà -. Pensano che sia rischioso fare due passi in giro, prendersi un gelato o mangiare finalmente qualcosa al ristorante. E restano a casa”.