Cinquantamila euro da raccogliere in sessanta giorni: è l’obiettivo fissato dalla Rete Internazionale No Cap dell’attivista camerunense Yvan Sagnet per l’acquisto di un pullman che accompagni i braccianti nei campi in sicurezza. Uno strumento concreto, spiega l’associazione, per combattere lo sfruttamento eliminando di fatto l’intermediazione illegale: “I caporali esercitano il loro potere nella logistica e nei trasporti per rendere i lavoratori ricattabili. I braccianti hanno bisogno di servizi concreti”.
Per vincere la sfida hanno lanciato una campagna di raccolta fondi sulla piattaforma GoFundMe. Il pullman è già stato scelto: “È di seconda mano ma in perfette condizioni per servire al meglio 50 lavoratori per ogni singolo viaggio”. Ora serve raggiungere la cifra stabilita: a quel punto il mezzo sarà ceduto in comodato d’uso gratuito alle aziende che regolarizzano il lavoro dei braccianti agricoli, in tempo per la stagione di raccolta dell’uva. “Il pullman sarà usato gratuitamente dai lavoratori, per intaccare sempre più in profondità le maglie del caporalato in agricoltura”, spiegano. Specialmente ora, in piena emergenza – sanitaria, sociale ed economica – da Covid-19, che rende “ancor più necessario garantire ai braccianti che rischiano la vita ogni giorno per fare arrivare il cibo fresco sulle nostre tavole, dei mezzi di trasporto idonei per il raggiungimento dei luoghi di lavoro”.
Chi darà un contributo accompagnerà fisicamente il lavoro dei braccianti: il nome di ciascun donatore, infatti, sarà serigrafato (con le iniziali puntate) sulle fiancate laterali del pullman che acquisteremo. Tutti insieme, i nomi andranno a formare la scritta “Rete anticaporalato” sulla carrozzeria.