Nel giorno in cui Italia viva, in Giunta per le immunità del Senato, diserta il voto e di fatto salva Matteo Salvini dal processo sul caso Open Arms, a poco meno di 600 chilometri di distanza la Lega ricambia il favore al partito di Matteo Renzi: la maggioranza al Pirellone ha votato, come presidente della neonata commissione d’inchiesta che dovrà far luce su eventuali responsabilità nella gestione dell’emergenza coronavirus nella Regione più colpita d’Italia, la consigliera di Iv, Patrizia Baffi. “Questo è un paravento, un tappeto sotto il quale cercheranno di nascondere gli errori e l’incapacità di gestione del duo Fontana-Gallera“, attacca il capo politico del M5s, Vito Crimi. “Una coalizione e una giunta che non hanno nulla da nascondere non si scelgono il presidente che compete all’opposizione”, gli fa eco il vicesegretario del Pd, Andrea Orlando.
Il risultato è arrivato dopo due fumate nere. Secondo lo statuto, sono le minoranze a dover indicare il nome per la presidenza. E infatti Pd, M5s e civici avevano proposto, per tre votazioni, il bergamasco dem Jacopo Scandella. Ma Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia, venendo meno a quanto scritto nell’articolo 52 del regolamento, e cioè che “è eletto presidente il consigliere indicato dalle minoranze che ottiene la maggioranza assoluta dei voti”, hanno trovato l’intesa su Baffi.
La consigliera di Italia viva, lo scorso 4 maggio non aveva partecipato alla mozione di sfiducia nei confronti dell’assessore al Welfare, Giulio Gallera, spiegando che in quel momento era “un atto inopportuno” sia “nel merito” sia “dal punto di vista politico”. Già in quell’occasione più di un collega della maggioranza le aveva proposto di candidarsi a presidente della commissione d’inchiesta. Ed è ciò che, nei fatti, è successo: oggi Baffi si è iscritta a parlare in Aula e, pochi minuti dopo, ha incassato il sì dalla maggioranza ottenendo 46 preferenze, cinque in più del quorum necessario. Stando a quanto ricostruito da ilfattoquotidiano.it, Forza Italia aveva posto il veto su un candidato del M5s. Così il Carroccio ha trovato la convergenza sull’unica esponente di Iv. “La Lega ha paura di accertare le responsabilità di quanto avvenuto nella nostra Regione”, afferma Pietro Bussolati (Pd). “È evidente che ne esca una commissione d’inchiesta addomesticata. Stando così le cose, non ci sono le condizioni per parteciparvi“. Rispedisce le critiche al mittente il coordinatore nazionale di Iv, Ettore Rosato, che su Twitter invita Baffi a dimettersi perché “a noi le poltrone non servono, lasciamole al Pd”. Per poi aggiungere: “Baffi sarebbe un’ottima presidente per competenza e storia personale (è di Codogno, ndr)”.
“La commissione d’inchiesta non ha senso di esistere, è una farsa“, attacca Dario Violi. “Alle minoranze spetta la presidenza e con 28 su un candidato le nostre indicazioni sono state chiarissime. La maggioranza, invece, ha eletto una sua candidata, che fa parte di Italia viva, partito che oggi rientra a tutti gli effetti nel centrodestra. È lo stesso gruppo politico che proprio questa mattina ha salvato Salvini da un processo a Roma. Evidentemente la Lega gli ha restituito il favore in Lombardia e, visti i gravi errori che ha commesso nell’emergenza, ha scelto una commissione d’inchiesta schierata a suo favore. Renzi smetta di fare giochetti di poltrone”. Anche per Violi, Lega e Forza Italia “hanno paura delle proprie responsabilità: non parteciperemo ai lavori di una commissione che non offre nessuna garanzia per una valutazione imparziale della gestione dell’emergenza Covid-19″. Tira dritto, però, la diretta interessata: “Siamo consapevoli che dobbiamo fare chiarezza, verificare e appurare le responsabilità. Per Regione Lombardia è una grande opportunità per contribuire a fare una autodiagnosi che ci aiuti a definire e individuare una cura efficace”.
Il via libera alla commissione era stato dato dall’Ufficio di presidenza proprio su impulso delle minoranze. Ad affiancare la consigliera di Iv, ci sarà, in qualità di vicepresidente, Mauro Piazza di Forza Italia. Segretaria, invece, Elisabetta Strada dei Lombardi civici europeisti. In serata Pd e M5s hanno abbandonato l’Aula del Consiglio regionale in segno di protesta per l’elezione di Baffi.